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mercoledì 28 gennaio 2009

inquinamento luminoso



Quando l'uomo immette luce di notte nell'ambiente esterno, al di fuori degli spazi che è necessario illuminare, e altera così la quantità naturale di luce presente, produce una forma di inquinamento chiamata inquinamento luminoso. Un inquinamento della luce naturale prodotto dalla luce artificiale.

Ad esempio, è fonte di inquinamento luminoso la luce che un apparecchio di illuminazione disperde al di fuori della zona che dovrebbe illuminare. Le stesse superfici illuminate producono inquinamento luminoso allorquando riflettono o diffondono nell'ambiente la luce che giunge loro.

L’inquinamento luminoso perciò altera il nostro rapporto con l’ambiente dove viviamo, l’Universo. Il problema è grave perché è in gioco la percezione del “mondo” attorno a noi sul quale il cielo stellato per la popolazione costituisce l’unica “finestra” disponibile. La Via Lattea non è una banale “distesa di stelle” ma è nientemeno che la nostra Casa nell’Universo, quell’isola di stelle di cui il Sole fa parte, nella quale abitiamo e che i nostri nonni percepivano ogni notte serena. In un futuro non lontano una cappa lattiginosa potrebbe nascondere del tutto agli occhi dei nostri figli la parte di universo in cui ci troviamo. Infatti l'inquinamento luminoso sta crescendo in modo esponenziale, e con esso la luminosità del cielo. Dagli anni settanta ad oggi la luminosità artificiale del cielo è più che quadruplicata.

A questo si aggiunge il danno alla componente paesaggistica di cui il cielo notturno è elemento fondamentale con conseguenze per l’industria turistica nazionale che sarebbe sbagliato ignorare.

L’inquinamento luminoso, infine, costituisce un inutile spreco energetico, di risorse e, quindi, di denaro ed è il tipico segno di illuminazione inadeguata.

Per indirizzare lo sviluppo dell’illuminazione esterna notturna in una direzione virtuosa di rispetto dell’ambiente e di risparmio energetico, altrimenti non adeguatamente intrapresa, sono necessari degli interventi legislativi. Le leggi contro l'inquinamento luminoso della Regione Lombardia, Emilia-Romagna, Marche, Umbria, Abruzzo e Puglia costituiscono il corretto punto di partenza per una illuminazione ecologica feconda di proficui sviluppi (L.R. Lombardia 17/2000 integrata da D.G.R. Lombardia 2611/2000, L.R. Lombardia 38/2004 e regolamento di attuazione D.G.R. Lombardia 7/6162/2001, L.R. Marche 10/2002, L.R. Emilia-Romagna 19/2003, L.R. Umbria 20/2005, L.R. Abruzzo 12/2005, L.R. Puglia 15/2005). Queste ottime leggi sono state promosse da Cielobuio - Coordinamento per la protezione del cielo notturno (www.cielobuio.org), una attiva associazione nazionale in onore della quale l’Unione Astronomica Internazionale ha assegnato il nome Cielobuio ad un nuovo pianetino.



Ci si deve augurare che le organizzazioni dei produttori di apparecchi di illuminazione, dei produttori di energia elettrica e dei progettisti abbandonino definitivamente la difesa di pratiche illuminotecniche inadeguate che li qualificano loro malgrado come inquinatori e indirizzino con decisione e onestà intellettuale lo sviluppo dell’illuminotecnica in direzione di una nuova eco-illuminotecnica realmente amica dell’ambiente e rispettosa di esso, nel solco tracciato da queste leggi. Il know-how tecnologicamente avanzato che l’industria e l’illuminotecnica italiana possono raggiungere nel settore dell’illuminazione eco-compatibile grazie al “laboratorio” rappresentato da queste regioni è una formidabile opportunità per sviluppare l’esportazione di materiali e professionalità progettuale nel mondo.

Per limitare in modo efficace l'inquinamento luminoso occorre minimizzare tutta quella parte di esso che è evitabile in quanto non assolutamente necessaria per produrre l'illuminazione richiesta: per far ciò le leggi e le norme dovrebbero applicare le seguenti regole, contemporaneamente (i loro effetti si sommano) e in ogni luogo (l'inquinamento luminoso si propaga a grandi distanze e si somma con quello prodotto dalle altre sorgenti):

1) Il primo criterio irrinunciabile per un’efficace limitazione dell’inquinamento luminoso è quello di non sovrailluminare. Questo significa limitare i livelli di luminanza ed illuminamento delle superfici illuminate a quanto effettivamente necessario. Significa anche non applicare livelli superiori al minimo previsto dalle norme di sicurezza, quando presenti, in modo da garantire la sicurezza senza produrre eccessivo inquinamento luminoso. Quando non siano presenti norme specifiche, i livelli di luminanza dovrebbero essere commisurati a quelli delle aree circostanti (nelle migliori leggi e nei migliori regolamenti si applica il limite di una candela al metro quadro).

2) Prevedere la possibilità di una diminuzione dei livelli di luminanza e illuminamento in quegli orari in cui le caratteristiche di uso della superficie lo consentano. I livelli di illuminazione necessari per la sicurezza o per il buon uso di un certo tipo di area dipendono infatti dal tipo di utilizzo della superficie. Se in certi orari cambia l'uso di una certa superficie l'illuminazione può essere ridotta (ad es. quando termina lo scarico di merci dagli autocarri in un area industriale o diminuisce il traffico di una strada). Se poi l'illuminazione dopo una certa ora non viene più utilizzata, si eviterebbe inutile inquinamento luminoso e spreco di energia spegnendo l'impianto.

3) Minimizzare la dispersione diretta di luce da parte degli apparecchi di illuminazione al di fuori delle aree da illuminare. In una legge efficace contro l'inquinamento luminoso è fondamentale e irrinunciabile l'obbligo di utilizzare apparecchi di illuminazione totalmente schermati in tutti gli impianti, pubblici e privati (ossia aventi un emissione di 0 cd/klm a 90 gradi ed oltre rispetto la verticale verso il basso). Infatti anche quando il flusso luminoso emesso verso l'alto dagli apparecchi di illuminazione sembra trascurabile rispetto a quello riflesso dalle superfici, in realtà esso costituisce la parte fondamentale del flusso inquinante ad una certa distanza dalle sorgenti.
Gli effetti delle immissioni luminose inquinanti dipendono dalla direzione di emissione. Apparecchi di illuminazione e superfici distribuiscono in modo diverso la loro luce nelle varie direzioni. Di solito sono proprio gli apparecchi di illuminazione a produrre le emissioni maggiori nelle direzioni più inquinanti, quelle in cui l'inquinamento luminoso si propaga in un area più vasta e si somma più efficacemente alle emissioni degli altri impianti. Quindi per ridurre l’effetto delle immissioni luminose in atmosfera è fondamentale minimizzare il più possibile l’emissione verso l'alto degli apparecchi. Questo è concretamente realizzabile attraverso un'attenta progettazione e un'attenta scelta degli apparecchi di illuminazione basata sulle loro caratteristiche e prestazioni.

Inoltre un'attenta progettazione dovrebbe anche massimizzare la frazione della luce emessa dall'impianto che viene realmente utilizzata per illuminare la superficie (detta Utilanza) in modo da ridurre al minimo la luce dispersa nelle aree circostanti.

martedì 13 gennaio 2009

Usare Google inquina: 7 grammidi Co2 per ogni semplice ricerca

Per noi è un gesto ormai meccanico, ci serve un'informazione, inseriamo una parola chiave e diamo "invio", e Google risponde ai nostri quesiti dandoci in pochissimo tempo migliaia di voci possibili; ma tutto ciò ha un costo per l'ambiente, due ricerche producono tante emissioni quante quelle prodotte dal consumo di corrente di un bollitore elettrico per il tè, ovvero 7 grammi di CO2 a ricerca.

È quanto stimato da Alex Wissner-Gross, fisico della Harvard University di Boston. Vi sembrerà poco, ma se pensiamo che per ogni secondo che siamo connessi a internet, produciamo 0.02 grammi di emissioni, si legge sulla BBC online, ciascun navigatore è un "inquinatore", infatti si stima che ogni giorno vengano fatte qualcosa come 200 milioni di ricerche in internet. Un recente studio ha stimato che l'intero settore informatico, globalmente, è responsabile di un quantitativo di emissioni di gas serra pari a quello di tutte le linee aeree mondiali messe insieme.

Le cause dell'inquinamento della nostra ormai irrinunciabile abitudine di "googling", andare a cercare nel magazzino di dati più grande del mondo, sono sia l'elettricità consumata dal nostro personal computer nel tempo della ricerca, sia anche quella che consumano i server di Google sparsi in tutto il mondo per esaudire la nostra richiesta. Ma chiamata in causa dalla BBC, Google risponde che le loro banche dati sono oggi le più efficienti del mondo in quanto a risparmio energetico, «infatti per il tempo che tu impieghi a fare la tua ricerca, l'elettricità consumata dal tuo pc è maggiore di quella di cui noi abbiamo bisogno per rispondere alla tua ricerca».

Ma quanto consumano computer e monitor? In genere un portatile (laptop) ha bisogno di una potenza dai 15 ai 45 watt: è inferiore, dunque, a quella richiesta in media da un computer da tavolo (desktop). Se, poi, gli schermi lcd da 17 pollici in media sfruttano 35 watt, i monitor Crt da 17 pollici arrivano a 80 watt. Chi vuole monitorare l’impiego di corrente elettrica può utilizzare un programma “energy tracker” come WatchOverEnergy, gratuito. Come fare, però, a ridurre i propri consumi? Un passo importante è la programmazione dello standby del computer dopo pochi minuti. E l’impiego di una ciabatta con interruttore permette di spegnere con un solo gesto tutti i dispositivi collegati al computer e alimentati dalla rete elettrica.

“Uscire di casa, prendere l’automobile per andare a lavoro, a
scuola o a fare la spesa è un’altra azione che produce molta anidride
carbonica. Percorrendo dieci chilometri in città in un automobile di
media cilindrata si producono oltre 3 kg di anidride carbonica, che si
riducono di oltre il 90% prendendo l’autobus e del 100% andando a piedi
o in bici. “
. e io aggiungerei che se andate a piedi avrete benetici alla linea:-)))

venerdì 9 gennaio 2009

LA NATURA RIESCE A RESISTERE ALLE BOMBE ATOMICHE MA NON A L'UOMO


MAJURO, Isole Marshall -- Nell'Atollo di Bikini è rifiorita la vita. Cinquant'anni fa era completamente devastato. La causa? I test atomici eseguiti per 12 anni, che avevano rovinato l'ambiente marino dello splendido lembo di terra, parte delle Isole Marshall. Ma oggi tutto è cambiato: il mare è pieno di coralli, tartarughe e varie specie di pesci.

La scoperta è stata fatta da un gruppo di biologi australiani, tedeschi e italiani, che hanno trovato nel mare migliaia di pesci diversi, alti coralli, tartarughe e stelle di mare. Insomma, un vero e proprio paradiso. Una situazione opposta a quella di mezzo secolo fa, quando l'isola ha dovuto subire 21 test atomici da parte degli americani. Per 12 anni lo splendido atollo bagnato dall'Oceano Pacifico è stato sottoposto a sperimentazioni che hanno letteralmente raso al suolo ogni forma di vita. I test sono culminati nel 1954, con l'esplosione di una bomba all'idrogeno mille volte più forte di quella di Hiroshima. La strage nucleare ha provocato un'immenso cratere, largo due chilometri e profondo 73 metri. Le conseguenze sono state devastanti: 42 specie di coralli sono sparite (28 delle quali a causa delle radiazioni).

"L'impatto sulla vita marina è stato ridotto dall'effetto scudo offerto dell'acqua, che è 800 volte più densa dell'aria", ha detto Roberto Danovaro, del dipartimento di scienze del mare dell'Università Politecnica delle Marche, che ha aggiunto: "In mare i livelli di contaminazione radioattiva sono stati relativamente bassi". Sicuramente minori di quelli registrati da alcuni esperti americani trent'anni fa, che a Rongelap, l'isola accanto a Bikini, hanno osservato che il 95 per cento dei nati nel periodo dei test avevano il cancro alla tiroide.
Dall'atomica al paradiso così Bikini rinasce a vita
Ma grazie all'assenza dell'uomo e dei suoi esperimenti nocivi oggi è tutto diverso. Nell'isola pullula di nuovo la vita, come afferma lo studio pubblicato sul Marine Pollution Bulletin. "Quando mi sono immersa non sapevo che cosa aspettarmi, temevo di trovare un paesaggio quasi lunare", ha detto entusiasta Zoe Richards, del centro australiano Arc, che ha guidato la ricerca. "Invece è stato incredibile: si sono sviluppate strutture coralline alte fino a otto metri. E' affascinante. Non avevo mai visto coralli grandi come alberi".
Confrontando le barriere coralline di Bikini con le altre disseminate sul globo, i biologi hanno constatato il buono stato di salute delle prime. Infatti l'atollo fa parte dei casi positivi elencati nell'ultimo Rapporto mondiale sullo stato delle barriere coralline pubblicato dall'Australian Institute of Marine Sciences. Dopo il disastro di cinquant'anni fa gli esperti hanno notato un grande miglioramento. E ora le barriere sono al sicuro, a parte le incursioni di qualche pescatore

I ricercatori: il miracolo è dovuto non alle radiazioni ma alla forzata assenza dell'uomo

e già che ci siamo un altra curiosità....

Perché il due pezzi si chiama bikini?

Il termine bikini riprende di peso il nome di un atollo delle isole Marshall, che costituiscono un arcipelago appartenente alla Micronesia, nell'Oceano Pacifico. Proprio l'atollo di Bikini e il vicino atollo di Eniwetok furono sede, a partire dal 1946, di esperimenti nucleari statunitensi. La "bomba atomica" a Bikini, in epoca di incipiente Guerra Fredda, suscitò molta impressione. Il passaggio dal nome dell'atollo al nome del costume è comprensibile, se si pensa allo scalpore che destò la creazione di un costume ritenuto tanto audace da essere definito atomico.

domenica 4 gennaio 2009

bavaglio anche sul web

«Prima di tutti, vennero a prendere gli zingari
e fui contento perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei e stetti zitto perché mi stavano antipatici.

Poi vennero a prendere gli omosessuali e fui sollevato perché mi erano fastidiosi.

Poi vennero a prendere i comunisti ed io non dissi niente perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendermi e non c'era rimasto nessuno a protestare».



Ooops la pagina che cerchi non è stata trovata!
Le cause possibili sono:
  • L'indirizzo che hai digitato non è corretto (ricordati di rispettare le lettere maiuscole e minuscole);
  • Il Blog non esiste più.
Blog rimosso
Il
Blog a cui stai cercando di accedere è stato rimosso dallo spazio web
di Libero perché viola i termini e le condizioni d'uso della Community.


Da: milionidieuro
A: <conferencemaster@digiland.it>
Cc:
Ccn:
Oggetto: sospensione http://blog.libero. it/MILIONIDIEURO/

Buongiorno, dal 25/12/2008 il mio blog MILIONIDIEURO ( http://blog.libero.it/MILIONIDIEURO/ ) è stato sospeso, visto e considerato che io anche riflettendoci non non trovo nessun motivo, vorrei sapere a chi rivolgermi. Il mio blog non aveva contenuti pornografici ne altro. Se esiste qualche cosa che poteva andare contro le regole di Libero gradirei saperlo e al limite lo modifico...... In attesa di una Vostra risposta porgo cordiali saluti

dopo 9 giorni sono sempre senza risposta
I cari signori regnanti di Libero è da 9 giorni
che hanno ricevuto la mia mail con la richiesta di spiegazioni a
proposito della chiusura, secondo me ingiustificata, del mio blog
milionidieuro e continuano nel loro silenzio.


DESIDEREREI SAPERE DA QUESTI "ONNIPOTENTI" SIGNORI LE MOTIVAVIONI DELLA CHIUSURA ma probabilmente essendo la motivazione inconsistente o dovuta a un qualche servilismo verso qualche LORO amico diffamatore o geloso è meglio stare zitti.

BENE, VOGLIO DIRE LORO CHE IO ZITTO NON CI STO!!!!!

RICORDO LORO che nel mio blog non era presente nessun contenuto pornografico o offensivo
AL CONTRARIO DEI BLOG DEI LORO CARI AMICI, CON CUI MAGARI HO AVUTO A CHE DIRE, CHE NE SONO PIENI.
---------------------------------------------
I SIGNORI DI LIBERO HANNO PENSATO BENE DI SOSPENDERE O ELIMINARE IL MIO BLOG http://blog.libero.it/MILIONIDIEURO/ SENZA DARMENE NE' AVVISO NE' MOTIVAZIONE ALCUNA. RINGRAZIO TUTTE LE PERSONE CHE MI CHIEDONO LUMI MA PER ORA NON HO RISPOSTE.
SE NESSUNO MI DARà RISPOSTA, PER QUANTO MI RIGUARDA,
LA SOSPENSIONE O CANCELLAZIONE DEL BLOG è DOVUTA A QUALCHE AMICO DEI
GESTORI DI LIBERO CHE è ANDATO A PIANGERE DA LORO SOLO PERCHè TRATTATO COME GLI SPETTAVA.

DOPO 3 GIORNI DI RICHIESTA INFORMAZIONI VIGE ANCORA IL SILENZIO.....
SONO VERAMENTE CURIOSO DELLE MOTIVAZIONI DELLA CHIUSURA, NEL MIO BLOG NON ERA PRESENTE NESSUN CONTENUTO OFFENSIVO PORNOGRAFICO O ALTRO...

MAGARI ME LO HANNO CHIUSO PROPRIO PER QUESTO, SE NON TRATTI ARGOMENTI CON FICA, PENI, CULI, TETTE E COSE DEL GENERE NON SEI IL BENVENUTO... E MI FERMO QUI SE NO POI DIVENTO ACIDO..

http://spazio.libero.it/milionidieuro/

per cancellare il mio blog il 25 dicembre lavorano per dare le risposte sono assenti...... fantastici!!!!!!!

Nel giro di 8 giorni avete chiuso 4 blog per non rispondere a legittime richieste ne mie ne degli altri utenti di libero.
Vi rammento che voi esistete grazie a noi
continuate pure a cancellare i blog e a NON DARE MOTIVAZIONE...
LA MOTIVAZIONE VE LA DO IO..... LA MOTIVAZIONE è CHE PER ANDARE DIETRO ALLE RICHIESTE DI QUALCHE AMICO AVETE CEFFATO E NON VOLETE AMMETTERLO.

CONTINUATE PURE CON QUESTA BRUTTA FIGURA, E COMPLIMENTI PER LA PROFESSIONALITà