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lunedì 31 agosto 2009

INVECCHIAMENTO: I cibi che rallentano l’invecchiamento


I fumatori dovrebbero stare attenti a mangiare troppe carote, chi assume le statine per tenere bassi i livelli di colesterolo dovrebbe abbassare le dosi del farmaco se beve abitualmente tè verde. Lo stesso succede con il pompelmo, che interferisce in modo diverso con alcune statine, aumenta la persistenza nel sangue dei farmaci per l’impotenza, interferisce con una trentina di molecole diverse (dagli antivirali agli antidepressivi).

Ma meglio ancora è sapere quali cibi prevengono molte patologie, e l’invecchiamento di cellule e organi. Le scoperte al riguardo non vengono né dalla medicina tradizionale, né dall’erboristeria più sofisticata. E nemmeno da chef salutisti. A consigliare i nuovi menù sono superlaboratori di ricerca biomedica. Da 10-15 anni, in particolare dal 2000, a dettare legge per menù protettivi e antietà sono discipline quali la nutrigenetica, la nutriceutica, la cibo-farmaceutica... Essere ciò che si mangia trova una nuova collocazione nella filosofia scientifica perché un cibo, una vitamina, un pigmento alimentare interferisce con il Dna, con il patrimonio genetico, con i mitocondri fonte dell’energia cellulare, con i vari «spazzini» dell’organismo, con le difese nei confronti di virus e batteri, con la produzione di ormoni e neuro- ormoni, con i meccanismi del dolore e con quelli riparatori. O rigeneratori. Ed ecco che non sorprende trovare studi su vitamine e cibi negli abstracts scientifici di importanti congressi internazionali come l’ultimo Asco di oncologia, come l’Ada sul diabete o il prossimo Esc di cardiologia.

La prevenzione attraverso ciò che si mangia. Non a caso i detentori di brevetti sui probiotici (Yakult, Danone, Nestlé) stanno investendo milioni di euro in ricerche che dimostrino come, in base al tipo e in base alla quantità, i lactobacilli (o probiotici) possano addirittura agire sull’attività neuronale «attraverso il sistema immunitario e il "secondo cervello" che è praticamente a livello gastrointestinale », spiega Lucio Capurso, big internazionale della gastroenterologia. Un lavoro scientifico è anche stato firmato in questi giorni dall’autorevole Majo Clinic di Rochester sull’effetto benefico dei probiotici: i «batteri buoni», li chiamano i gastroenterologi della Majo.

È l’era della genetica applicata alla nutrizione. Ognuno di noi è unico e ciò è dovuto ai nostri geni. Le differenze da individuo a individuo si manifestano sia esteriormente nel nostro aspetto fisico, come il colore dei capelli e degli occhi, sia internamente, ad esempio nella diversa capacità di metabolizzare i nutrienti o eliminare le tossine. E in ciascun gene vi sono punti di variazione: l’insieme di queste piccole variazioni (mutazioni) definisce la nostra individualità. «Conoscendo meglio l’effetto che i nutrienti hanno sulla nostra particolare costituzione genetica, possiamo esercitare un controllo più effettivo sulla qualità e le nostre aspettative di vita», dice Pier Giuseppe Pelicci, direttore dell’oncologia sperimentale dello Ieo di Milano. Le aziende biotech rispondono mettendo a punto i primi test genetici per «guidare» la nostra dieta. Uno è quello proposto da Eurogene. Il direttore scientifico, Keith Grimaldi, spiega: «È stato selezionato un gruppo di geni che determinano il modo in cui un individuo reagisce a certi nutrienti essenziali». A ognuno il suo menù.

Gli studi in oncologia portano a sorprendenti novità di prevenzione: i betacarotenoidi funzionano come scudo, ma i fumatori rischierebbero di più un tumore al polmone. Se Bugs Bunny, il celebre coniglio dei cartoon, fumasse dovrebbe limitare la sua passione. È invece appurato, ricerca dell’università di Newcastle (Gran Bretagna), che le carote sono più efficaci se cotte intere: contengono il 25% di falcarinolo (un anticancro) in più di quelle tagliate prima della cottura. Un altro studio, condotto dalla Washington University Medical School di St. Louis in collaborazione con l’Università Campus Bio-Medico di Roma, ha svelato che l’80% delle donne sottoposte a intervento di rimozione del cancro della mammella era carente di vitamina D. Una categoria di nuovi farmaci antinfiammatori e antitumorali derivati dai triterpenoidi naturali, molecole simili agli oli essenziali delle bucce d’arancia, potrebbe costituire una risorsa terapeutica o preventiva per la popolazione maschile a rischio di sviluppare il tumore prostatico. La scoperta, pubblicata da Cancer Research, è dell’équipe guidata da Adriana Albini, MultiMedica di Milano, e da Francesca Tosetti, Ist di Genova.

Dalle ricerche in campo cardiovascolare, invece, arrivano novità sul tè verde e i cosiddetti «grassi benefici » omega-3 e omega-6. Il «Monzino » di Milano e il Dipartimento di farmacologia dell’Università degli studi sempre di Milano hanno avviato ricerche cliniche di prevenzione coordinate dalla responsabile della ricerca del Monzino, la farmacologa Elena Tremoli. A parte il patrimonio genetico, il tè verde mantiene alti i livelli nel sangue di statine per abbassare il colesterolo. Quindi uno studio verificherà quanto già avviene in Giappone dove le statine vengono prescritte a metà dose agli amanti di questa bevanda, ricca di benefici antiossidanti. Le novità sugli acidi grassi sono molto importanti. Intanto un test, da una goccia di sangue, può misurare gli acidi grassi in una persona. Poi l’effetto pesce (omega-3) potrebbe risultare più efficace dei farmaci nel tenere bassi trigliceridi e colesterolo (i grassi cattivi circolanti nel sangue). Quindi tè verde e tonno? «Meglio lo sgombro, è il più ricco in omega-3», risponde la Tremoli. O il classico olio di fegato di merluzzo. La dose? Circa 850 milligrammi al giorno di omega- 3 (dose protettiva più bassa). Tre, quattro grammi al giorno abbassano i trigliceridi. Insomma sgombro tre volte alla settimana, ma per variare anche salmone, tonno o trota. Non solo, vi sono anche effetti neuroprotettivi (Alzheimer e Parkinson) e antinfiammatori (artrite reumatoide, asma, ecc.).

In sintesi, vi sono gruppi di cibi con il «potere» di aiutare a perdere peso e riportare indietro il tempo. A partire da ortaggi, frutta e verdura. Riempire il piatto con frutta e verdura è utile per perdere peso—contengono poche calorie, molti nutrienti e danno senso di sazietà—e gli ultimi studi mostrano che alcuni di loro procurano sorprendenti benefici antinvecchiamento. Si dice che i mirtilli, per esempio, abbiano la capacità di migliorare la memoria. Ma i frutti di bosco di tutti i colori sono ricchi di antiossidanti, come ha dimostrato Navindra P. Seeram, ricercatore dell’Università di Rhode Island a Kingston. Combattono i radicali liberi, molecole che possono causare un esteso danno delle cellule e sono collegate all’infiammazione cronica. Quella che contribuisce all’invecchiamento e che si pensa sia alla base di molte malattie: cancro, malattie del cuore, diabete, Alzheimer, artrite, e osteoporosi. I frutti di bosco sono poi stracolmi di vitamina C, un altro potente antiossidante antirughe. Per mantenere l’acutezza visiva, indirizzarsi su spinaci e altre verdure a foglia verde scuro: luteina e zeaxantina sono pigmenti che proteggono gli occhi dagli effetti dannosi della luce ultravioletta, a cominciare dalla cataratta. Frutta e ortaggi rossi: stesse proprietà antiaging e proteggicancro.

Le proteine sono una componente chiave della dieta e diventano ancora più importanti a partire dai 40 anni, quando la massa muscolare comincia a diminuire fino all’1% all’anno. Questo calo rallenta il metabolismo, facendo in modo che i chili in più si accumulino facilmente. Quindi per mantenere il metabolismo, le proteine sono fondamentali. Così come i minerali (calcio, fosforo, e potassio) di cui sono ricchi yogurt e latticini: aiutano anche a mantenere corretta la pressione del sangue e le ossa robuste. Tra le spezie: cumino e ginger sono antinvecchiamento, peperoncino e wasabi innalzano la soglia del dolore, l’aglio è una vera superpillola (antinfiammatoria, antibiotica, anti- impotenza, salvacuore, abbassa pressione). Insomma spaghetti aglio, olio e peperoncino sono un toccasana. Con l’olio ricco in vitamina E. Meglio se non cotto.

Del vino rosso si sa: il resveratrolo che contiene è un potente antiossidante, regolatore dell’infiammazione e protettivo delle arterie. In più, la ricerca sugli animali suggerisce che alte quantità di resveratrolo possono contrastare la morte delle cellule nel cuore e nel cervello. Il limite è di uno, due, bicchieri al giorno. Se non si beve vino, c’è il caffè: riduce il rischio di diabete tipo 2, Parkinson e Alzheimer. E protegge il cuore. Così come il tè, che inoltre rinforza il sistema immunitario, protegge lo smalto dei denti, combatte la perdita di memoria associata con l’invecchiamento. Due segreti antietà: cioccolato fondente e frutta secca. I flavanoidi del cacao, in particolare, possono ridurre l’infiammazione, mantenere corretta la pressione del sangue, prevenire la coagulazione delle piastrine e stimolare la potenza cerebrale. Inoltre, il cacao migliora l’umore, attenua la sindrome premestruale, aiuta le performances sessuali e attenua i mal di testa.

domenica 30 agosto 2009

influenza suina: nuova influenza, chiudere le scuole, lo chiedono i pediatri

Chiudere le scuole. La Federazione italiana medici pediatri chiederà al tavolo tecnico su come affrontare la pandemia di nuova influenza che si riunirà al ministero del Lavoro, Salute e Politiche sociali mercoledì anche di "prendere in seria considerazione" l’ipotesi di chiudere le scuole, la cui apertura è prevista a scaglioni a partire dal 14 settembre, per contenere la diffusione del virus A/H1N1. Lo ha detto il presidente della Fimp, Giuseppe Mele, precisando che la federazione chiederà esplicitamente anche che il ministero dell’Istruzione sieda al tavolo tecnico, al quale al momento non partecipa, "nell’ottica del maggior coordinamento possibile", sulla scorta di quanto chiesto dal direttore generale dell’Oms, Margaret Chan, che ha parlato della necessità che i governi nel loro complesso, e non solo i ministeri della Salute, prendano "alcuni interventi che hanno forti implicazioni economiche e sociali, come la chiusura delle scuole".

Virus incisivo "Qualunque misura che possa ridurre l’esposizione e il contagio di questo virus - spiega Mele - può e deve essere tenuta in considerazione". La chiusura delle scuole potrebbe, in questo senso, essere strategica: il virus, spiega l’esperto, ha un tasso di incidenza "estremamente alto, tra il 30% e il 50%. Questo significa che se lo potrebbe prendere un italiano su tre". Questo in termini assoluti, in termini relativi, invece, visto che il principale gruppo di rischio è quello tra i 7 mesi e i 27 anni, in quella fascia d’età "l’incidenza sarà ancora maggiore, e si tratta proprio della fascia d’età di chi va all’asilo, alle elementari, alle medie, ai licei e all’università".

Misure efficaci A oggi, spiega Mele, l’Italia ha adottato "misure di contenimento molto efficaci", ma il virus si sta diffondendo a una velocità incredibile e per l’inizio dell’autunno è prevista una ondata molto forte, a cui si aggiungerà, poi, quella dell’influenza stagionale. Già qualche mese fa il vice ministro alla Salute, Ferruccio Fazio, aveva ipotizzato di ritardare l’apertura delle scuole per evitare la diffusione del contagio, ma c’era stata una sorta di levata di scudi: "Fazio aveva ragione da vendere - precisa Mele - era una delle ipotesi da prendere in considerazione e lo è tanto più adesso. Non si può dire la scuola no perché sarebbe un collasso: bisogna collaborare e mettere in campo una programmazione che possa variare con agilità, all’evolversi della situazione".

Cifre Secondo la Fimp, nel picco della nuova influenza in una settimana si potrebbero mettere a letto tra 600mila e 1,2 milioni di italiani, cui si devono aggiungere quelli che si ammaleranno della stagionale: e, visto che il vaccino per l’A/H1N1 non sarà disponibile prima del 15 novembre, i pediatri chiederanno al ministero che "venga aumentata di almeno il 20% l’offerta attiva del vaccino contro la stagionale e che la sua distribuzione sia anticipata ai primi di ottobre".

I presidi: "Vedere caso per caso" L’ipotesi di chiudere le scuole per evitare la diffusione del contagio con il virus della nuova influenza può essere presa in considerazione, alla luce dell’evoluzione del virus, ma "non in modo generalizzato e centralizzato", bensì valutando "caso per caso". Lo ha detto il presidente dell’associazione nazionale presidi, Giorgio Rembado, spiegando: "Bisogna essere fortemente pragmatici: la situazione della nuova influenza cambia continuamente e anche noi dobbiamo cambiare a secondo delle circostanze. Anche oggi, nonostante l’allarme, mi sembra difficile ipotizzare un intervento centralizzato e generalizzato sulle scuole. E poi fino a quando dovrebbero restare chiuse?".

Apertura Ma, contrariamente a qualche mese fa, quando l’Anp si oppose all’ipotesi di un ritardo nell’apertura dell’anno scolastico, adesso Rembado fa una apertura: "Troverei più opportuno che si valutasse caso per caso e in base alla situzione dell’istituto ma anche del territorio: ci sono scuole dove si potrebbe effettivamente presentare la necessità di una chiusura per contenere la diffusione del contagio, e altre dove non si presenterà". Per questo, le decisioni dovrebbero "spettare agli istituti, ovviamente in accordo con l’autorità sanitaria locale, con la Regione e con il Comune".

influenza suina: nuova influenza, primo caso grave in Italia

Sono gravi le condizioni del giovane di 24 anni ricoverato presso l'ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza perche' affetto da influenza A. Il ragazzo si trova attualmente in stato di 'coma indotto'. Le indagini sierologiche hanno confermato un'infezione da virus A/H1N1. Il giovane e' affetto da sindrome da Distress respiratorio dell'adulto che e' una delle rare complicazioni di numerose infezioni virali, compresa quella da virus A/H1N1 che e' stata riscontrata anche in un suo familiare.

Si trova attualmente in stato di «coma indotto», secondo quanto si apprende da fonti sanitarie, il giovane di 24 anni colpito da una forma grave di influenza A, ricoverato presso l'ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza.

Le indagini sierologiche, si legge in una nota del minstero della Salute, hanno confermato un'infezione da virus AH1N1, riscontrata anche in un familiare del paziente.

Il ragazzo, ricoverato il 22 agosto presso la Divisione di malattie infettive dell'ospedale di Parma con diagnosi di polmonite, a seguito dell'aggravarsi delle condizioni cliniche, è stato trasferito il 25 agosto presso l'Unità di terapia intensiva dell'Ospedale San Gerardo dei Tintori di Monza, specializzata nel trattamento della sindrome da distress respiratorio.

«L'evoluzione in Sindrome da Distress respiratorio dell'adulto è una delle rare complicazioni di numerose infezioni virali, ivi compresa l'infezione da virus AH1N1», spiega il ministero.
L'evolvere delle condizioni del paziente è seguito «grande attenzione» dalla Regione Emilia-Romagna, «in stretto raccordo con il ministero della Salute, la Regione Lombardia e le aziende sanitarie di Parma, sia per quanto riguarda la situazione clinica del ragazzo, sia per quanto riguarda le misure di prevenzione della diffusione della malattia».

Il ragazzo, secondo i medici dell'ospedale San Gerardo di Monza è in condizioni «gravissime, ma stabili». Il giovane, secondo loro, ha comunque «buone possibilità di guarire».
«E' sedato, intubato e collegato a una macchina cuore-polmone in dialisi continua (ultrafiltrazione)», ha detto Giuseppe Foti, responsabile del reparto di Terapia intensiva generale.
Il paziente è affetto da una insufficienza respiratoria associata anche a una renale. Inizialmente soffriva anche di insufficienza cardiocircolatoria, ma ne è uscito. Un dato che ha stabilizzato le sue condizioni. La ventilazione artificiale è necessaria per aumentare la quantità di ossigeno e la pressione nei polmoni e contrastare l'epatizzazione.

Le aziende sanitarie di Parma, spiega la Regione, stanno attuando «tutte le misure di sorveglianza e controllo richieste, per prevenire l'insorgenza di casi secondari fra i contatti del giovane e il personale sanitario che gli ha prestato assistenza durante il ricovero presso l`ospedale di Parma». La Regione ha chiesto alla direzione dell'Azienda ospedaliera -universitaria di Parma «una relazione sulle procedure attuate durante l'assistenza al giovane, anche per acquisire elementi utili a introdurre eventuali miglioramenti alle misure operative di sorveglianza sui nuovi casi di influenza da virus A/H1N1, alla luce delle attuali disposizioni regionali».

In Italia circa 1900 casi confermati
Intanto nel nostro paese e nel mondo continua a salire il numero dei contagi: i casi confermati di nuova influenza in Italia sono attualmente circa 1900, di cui circa il 10% secondari. Sulla base dei dati del Centro Europeo Controllo Malattie ( ECDC) di Stoccolma, la letalità della nuova influenza nei paesi dell'Unione Europea e dell'area EFTA è attualmente dello 0,21%. A livello globale, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, la letalità è attualmente dello 0,98%.

sabato 29 agosto 2009

OBESITà: IL SOLE ATTIVA IL GRASSO ''BUONO'' E COMBATTE L'OBESITA'

Che il sole e la sua luce abbiano effetti benefici sia sul corpo che sulla psiche era risaputo, ma che abbiano capacita' di controllo sull'obesita' e' una novita': ad affermarlo e' uno studio dell'Universita' di Nottingham (Inghilterra) pubblicato sulla rivista Diabetes.

La chiave, secondo gli studiosi, e' nella luce del sole e nella sua capacita' di controllare l'attivita' del tessuto adiposo bruno (BAT), il grasso ''buono'' che invece di accumulare energia la brucia per fornire calore al corpo: far aumentare la quantita' di BAT nell'organismo, suggeriscono i ricercatori, costituirebbe una terapia nel controllo del peso corporeo. Lo studio condotto su oltre 3.500 pazienti ha analizzato il rapporto tra la presenza di BAT nel corpo, le variazioni mensili della luce del sole e la temperatura ambientale. I ricercatori hanno dimostrato che la presenza del grasso adiposo bruno era piu' comune nelle donne e che le variazioni nella sua attivita' erano piu' strettamente associate alla luce del giorno rispetto alla temperatura ambientale.

denutrizione: ANCHE IN OCCIDENTE, FINO A 50% TRA RICOVERI ANZIANI

La denutrizione non e' solo un problema dei paesi in via di sviluppo. Mentre obesita' e malattie derivanti da una malnutrizione per eccesso vengono individuate come la prima emergenza della salute nei paesi industrializzati, da circa 30 anni, in questi stessi paesi, ci si trova ancora ad affrontare, quasi in silenzio, il problema opposto: la malnutrizione per difetto. Un fenomeno che nasce tra le pareti domestiche poiche' interessa dal 30 al 50% dei pazienti che arrivano in ospedale per un ricovero.

''La malnutrizione per difetto e' un fenomeno dilagante, ancora sottovalutato dalle Istituzioni, ma che richiede un'attenta analisi e adeguati provvedimenti''. Ad affermarlo e' Maurizio Muscaritoli, Past-President della Societa' Italiana di Nutrizione artificiale e Metabolismo (Sinpe), che interverra' in qualita' di relatore al 31* Congresso della Societa' Europea per la Nutrizione Clinica e il Metabolismo, in programma a Vienna da domani fino al 1* settembre.

Se da un lato, l'obesita' e la malnutrizione per eccesso vengono considerate un'emergenza mondiale, dall'altro, con l'invecchiamento medio della popolazione, anche la malnutrizione per difetto sta assumendo, sempre di piu', i contorni di un fenomeno allarmante.

''I fattori che maggiormente predispongono alla malnutrizione - spiega Maurizio Muscaritoli - sono la presenza di malattie croniche e l'eta' avanzata. Se si considera il fatto che la maggior parte dei pazienti over 65 e' affetto da pluripatologie, come diabete, ipertensione e insufficienza renale, si spiega il motivo dell'elevata frequenza della malnutrizione nella popolazione anche nei paesi ad economia occidentale. Questo fenomeno e' ancora sottovalutato dalle istituzioni, nonostante i dati epidiemologici siano allarmanti: non soltanto i pazienti che arrivano in ospedale per un ricovero nel 30/50% dei casi soffrono gia' di malnutrizione, ma soprattutto, durante la degenza questa percentuale puo' arrivare, in alcuni casi, fino al 75%. Questo vuol dire aggravare la prognosi del paziente anziano che diventa ancor piu' fragile, perche' si riducono le difese immunitarie e aumentano i rischi di infezione. Dati confermati da un recente studio pubblicato dall'American Journal of Clinical Nutrition che dimostra che la perdita di massa grassa rappresenta un fattore prognostico negativo indipendente per gli anziani in ospedale''.

In Italia, in linea e in sinergia con quanto sollecitato dall'Espen, e' stato recentemente lanciato un progetto nazionale per la lotta alla malnutrizione ''Fight Against Malnutrition', promosso dal Consiglio Direttivo della SINPE e coordinato dal professor Maurizio Muscaritoli, Past-President SINPE, dal professor Gianni Biolo di Trieste e dal professor Loris Pironi di Bologna.

''Lo scopo - conclude Muscaritoli - e' quello di sensibilizzare l'opinione pubblica, la comunita' scientifica, i decisori sull' entita' e l'importanza del fenomeno malnutrizione attraverso una campagna informativa a livello scolastico, di direzione aziendale, di istituzioni.

L'obiettivo e' quello di ridurre gli elevati costi sociali ed economici della malnutrizione per difetto''.

influenza suina: nuova influenzal'ondata pandemica del 2009-2010 potra' colpire dal 20% al 30% della popolazione

Il virus A/H1N1 della nuova influenza ha ucciso almeno 2.185 persone in tutto il mondo.
E' quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall'Organizzazione mondiale della sanita'.
Secondo il bilancio, aggiornato al 23 agosto, il continente americano, dove la malattia e' comparsa a fine marzo, paga il tributo piu' pesante, con 1.876 decessi su 110.113 contagi.
Segue la regione del sud-est asiatico e del Pacifico con 203 decessi su 49.797 casi. In Europa, l'Oms parla ''di almeno 85 decessi'' su un totale di 42.557 casi. L'Africa resta per il momento relativamente risparmiata, con 11 morti e 3.843 malati.
In totale, l'influenza dichiarata la prima pandemia del ventunesimo secolo l'11 giugno dall'Oms, ha contagiato 209.438 persone in 177 Paesi.
La percentuale di attacco clinico sara' piu' alta nei bambini e nei ragazzi, i gruppi piu' a rischio saranno le persone con malattie croniche, donne incinta e bambini sotto i due anni.
Complessivamente, l'ondata pandemica del 2009-2010 potra' colpire dal 20% al 30% della popolazione, con percentuali di ricovero pero' abbastanza modeste, ovvero fra l'1% e il 2%.

Il virus della nuova influenza A/H1N1 continua a espandersi nel mondo. In particolare, come rileva l'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) nel rapporto pubblicato quotidianamente online sulla diffusione del virus, nelle ultime 24 ore ci sono stati in Europa 974 nuovi casi per un totale di 45.625, di cui 103 decessi. Nel resto del mondo ci sono invece stati 1.223 nuovi casi per un totale di 222.984.
Il maggior numero di casi si registra sempre in Germania (308 nelle ultime 24 ore per un totale di 15.567) e nel Regno Unito (13.095), seguito dal Portogallo (2.244), Grecia (1.839), Italia (1.800) e Spagna (1.538).

E' impossibile prevedere esattamente quando i paesi europei saranno colpiti da un'ondata di nuova influenza A/H1N1 ma un'ondata di nuova influenza A/H1N1 sembra inevitabile per l'autunno. E' quanto si legge nel ''new pandemic risk assessment'' diffuso oggi sul sito dall'European Centre for Disease Prevention and Control, Ecdc.

Il virus A/H1N1 della nuova influenza ha ucciso almeno 2.185 persone in tutto il mondo.
E' quanto emerge dagli ultimi dati diffusi dall'Organizzazione mondiale della sanita'.
Secondo il bilancio, aggiornato al 23 agosto, il continente americano, dove la malattia e' comparsa a fine marzo, paga il tributo piu' pesante, con 1.876 decessi su 110.113 contagi.
Segue la regione del sud-est asiatico e del Pacifico con 203 decessi su 49.797 casi. In Europa, l'Oms parla ''di almeno 85 decessi'' su un totale di 42.557 casi. L'Africa resta per il momento relativamente risparmiata, con 11 morti e 3.843 malati.
In totale, l'influenza dichiarata la prima pandemia del ventunesimo secolo l'11 giugno dall'Oms, ha contagiato 209.438 persone in 177 Paesi.
La percentuale di attacco clinico sara' piu' alta nei bambini e nei ragazzi, i gruppi piu' a rischio saranno le persone con malattie croniche, donne incinta e bambini sotto i due anni.
Complessivamente, l'ondata pandemica del 2009-2010 potra' colpire dal 20% al 30% della popolazione, con percentuali di ricovero pero' abbastanza modeste, ovvero fra l'1% e il 2%.

venerdì 28 agosto 2009

Intelligence Quotient E patologie cardiovascolari : un quoziente intellettivo basso può CAUSARE il 23% di mortalita' in più


Rischio di incorrere in eventi cardiovascolari che possono mettere a rischio la vita? Parte del pericolo dipende dal quoziente di intelligenza, comunemente conosciuto anche come IQ (dall'inglese Intelligence Quotient). Tanto piu' sei intelligente, tanto piu' riesci a scampare il rischio di un attacco di cuore: ad affermarlo e' uno studio pubblicato sull'European Heart Journal da gruppo di ricercatori inglesi dell'Universita' di Glasgow e di Edinburgo guidati da David Batty - che hanno condotto la ricerca per conto della Wellcome Trust e del Medical Research Council - secondo i quali un quoziente intellettivo basso puo' arrivare a determinare il 23% di mortalita' in piu' per patologie cardiovascolari.

Lo studio e' stato condotto su un gruppo di 4289 ex soldati statunitensi, di cui gli studiosi hanno rilevato nel tempo il tipo di dieta seguita, l'attivita' fisica svolta, l'eventuale abitudine al fumo e altri sei fattori di rischio per la malattie cardiache, comprendendo tra questi anche l'intelligenza o la funzione cognitiva (cioe' il quoziente intellettivo). Dai risultati e' emerso che i consumatori a basso reddito e con meno di istruzione avevano un piu' alto rischio di morire a causa di malattie cardiovascolari: ''Esposizioni ambientali e comportamenti connessi alla salute come il fumo, la dieta e l'attivita' fisica, possono spiegare in parte la differenza di insorgenza di rischio cardiovascolari''. Il quoziente intellettivo basso, da solo, ha fatto rilevare un 23% di rischio in piu' di incorrere in patologie cardiache: ''Per questo dato possono essere date diverse spiegazioni - spiega Betty -. Un basso IQ, ad esempio, e' spesso indicatore di trascuratezza e di cattive condizioni di salute di base''.

Un dato, commenta l'esperto, che dovrebbe far riflettere sulla complessita' delle campagne di promozione della salute, per alcuni troppo difficili da comprendere: ''Qualunque sia la spiegazione, i risultati implicano che l'IQ dovrebbe essere considerato con maggiore attenzione in sede di preparazione delle campagne di promozione della salute. I messaggi molte volte possono essere difficili da interpretare''.

influenza suina: nuova influenza, è il virus influenzale più diffuso sul pianeta

L'Organizzazione mondiale della sanita' ha reso noto oggi che il virus H1N1 dell'influenza suina ha soppiantato tutti gli altri virus, diventando cosi' il piu' diffuso ceppo influenzale.
''Le analisi statistiche nei vari focolai d'infezione dimostrano che il virus pandemico H1N1 e' diventato il ceppo influenzale piu' diffuso nella maggior parte dei paesi nel mondo'', si legge in una nota dell'Oms.

Antartide: visti laghi sotto ghiacci


Satellite Nasa ne ha descritti 124, formano sistema dinamico.
124 laghi sepolti da secoli sotto i ghiacci dell'Antartide sono stati visti per la prima volta dal satellite Icesat della Nasa. I laghi sotto i ghiacci, mai osservati cosi' minuziosamente, formano un sistema ancora dinamico. Alcuni di essi sono sepolti da almeno un milione di anni, tanto da essere ormai diventati ambienti del tutto indipendenti dall'esterno, luoghi da fantascienza nei quali si sono probabilmente conservate forme di vita semi-aliene, nate in un passato lontanissimo.
fonte:ansa

centrale nucleare di Leningrad: spento oggi un reattore nucleare a causa di una perdita dovuta alla rottura di una pompa. STESSO TIPO DI CHERNOBYL


San Pietroburgo, 28 ago - E' stato spento oggi in Russia un reattore nucleare nella centrale nei pressi di San Pietroburgo, a causa di una perdita dovuta alla rottura di una pompa. Lo ha confermato all'Afp un portavoce della centrale.

La perdita e' stata scoperta iera, ha detto il portavoce Sergei Averianov, aggiungendo che i livelli di radioattivita' nell'area rientrano nella norma. La centrale, che ha quattro reattori, lavora al momento solo con due, visto che anche un altro reattore e' spento per manutenzione. La riparazione della pompa in questione dovrebbe avvenire entro lunedi' 31 agosto.

La centrale ''Leningrad'', nella cittadina di Sosnovy Bor, a circa 70 km da San Pietroburgo e' equipaggiata con lo stesso tipo di reattore di quello ucraino di Chernobyl, dove si verifico' la catastrofe nucleare dell'aprile 1986.

CO2: 100.000 alberi artificiali potrebbe assorbire le emissioni di CO2 del PIANETA


Una foresta di 100.000 alberi «artificiali» potrebbe assorbire le emissioni di carbonio della Terra. È la conclusione di uno studio presentato dagli scienziati inglesi dell'Institution of Mechanical Engineers per proteggere il pianeta dal riscaldamento globale e per ridurre le emissioni di CO2.

«Il primo problema è raffreddare il pianeta, il secondo è eliminare l'anidride carbonica dall'atmosfera», ha spiegato il responsabile della ricerca, Tim Fox. Gli scienziati quindi hanno progettato degli alberi in grado di catturare l'anidride carbonica dall'aria attraverso un filtro e di trattenerla; il CO2 sarebbe poi rimosso e conservato. Gli alberi artificiali sono già in una fase molto avanzata di progettazione e in breve tempo potrebbe essere avviata una produzione di massa.

Gli scienziati hanno valutato centinaia di opzioni per ridurre le emissioni di CO2, e, oltre alla creazione di alberi artificiali, hanno ipotizzato altri due progetti realizzabili con le tecnologie attualmente disponibili: l'installazione di contenitori di alghe negli edifici in grado di ridurre l'anidride carbonica durante la fotosintesi e l'installazione di specchi sui tetti degli edifici, in modo da riflettere la luce del Sole nello spazio e da evitare il surriscaldamento della Terra. Tutte e tre le ipotesi richiedono ulteriori ricerche. Per questo, gli scienziati dell'Institution of Mechanical Engineershanno chiesto al governo britannico di investire 10 milioni di sterline per analizzare i costi e i benefici di tali progetti.

influenza suina: nuova influenza vACCINI PRONTI E CI SONO GIà LE DOSI....

I test clinici sull’uomo del vaccino contro il virus A/H1N1 della nuova influenza «stanno andando bene». La notizia rassicurante arriva dal portavoce dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) Gregory Hartl, il quale ha anche sottolineato come tra le categorie da vaccinare prioritariamente dovrebbero essere inclusi solo i bambini dai 6 mesi di età con patologie croniche.

Ieri i pediatri italiani avevano chiesto di vaccinare prioritariamente tutti i bambini al di sotto dei due anni. Intanto, in Italia le Regioni hanno messo a punto i piani pandemici regionali per affrontare l’emergenza. La corsa dell’epidemia, però, non si arresta ed il virus continua a fare vittime nel mondo: solo nelle ultime 24 ore si sono registrati 224 nuovi decessi.

- OMS, BENE TEST SU VACCINO: «Da quanto ci risulta, i test clinici sull’uomo del vaccino antipandemico stanno andando bene e la risposta del sistema immunitario nei soggetti testati - ha detto Hartl - è corretta». Tuttavia, ha precisato, «quando un vaccino viene utilizzato su milioni di persone, come accadrà presumibilmente per il vaccino antipandemico, sicuramente si rilevano anche degli effetti avversi, anche se normalmente tali effetti si rivelano lievi». Fondamentale, secondo il portavoce dell’Oms, «sarà dunque monitorare la situazione per essere in grado di riconoscere eventualmente tali effetti avversi». Le autorità sanitarie britanniche hanno intanto reso noto di aver ricevuto le prime dosi di vaccino contro l’influenza H1n1, vaccino che però deve ancora ricevere le necessarie autorizzazioni prima di essere immesso sul mercato o utilizzato. In assenza di problemi, hanno affermato le autorità britanniche, le autorizazioni dovrebbero arrivare a ottobre.

- VACCINARE BIMBI DA 6 MESI CON PATOLOGIE: I bambini sotto i due anni di età, a partire dai sei mesi, ha affermato il portavoce dell’Oms, andrebbero vaccinati prioritariamente contro l’influenza A solo nel caso i cui presentino condizioni o patologie croniche. Tra le categorie da vaccinare, ha precisato, «i nostri esperti indicano i bambini dai sei mesi con patologie croniche, mentre i bambini sani non sono da considerarsi ad alto rischio come invece altre categoria della popolazione, quali donne incinte e anziani».

- PER DONNE INCINTE C’È `SECONDA OPZIONE´: Per le donne incinte, considerata una tra le categorie a rischio, Hartl ha affermato che il vaccino con adiuvante (sostanza che ne potenzia l’efficacia) non è ancora stato testato su questa fascia di popolazione, ma vi sarebbe anche una seconda opzione: quella di vaccinare eventualmente le donne in gravidanza utilizzando il vaccino senza adiuvante, per il quale test clinici su questa categoria sono già stati effettuati in passato, se il vaccino con adiuvante non dovesse essere testato in tempo. Ma, ha detto, «spetta alle autorità nazionali valutare in merito».

- PRONTI PIANI PANDEMICI REGIONI: A poco più di due settimane prima della riapertura delle scuole, quasi tutte le Regioni e Province autonome sono pronte ad affrontare l’influenza A/H1N1. In 19 Regioni e Province autonome, su 20, sono pronti i Piani pandemici disposti dal ministero della Salute nel febbraio 2006. Manca all’appello la Calabria che conta di avere il Piano entro la prima metà di settembre. I Piani pandemici regionali sono gli strumenti che permettono di organizzare e predisporre a livello locale tutte le azioni di prevenzione e controllo dell’infezione, dall’informazione alla distribuzione e allo stoccaggio di farmaci antivirali e vaccini, all’organizzazione degli ospedali e alla predisposizione di strutture alternative (come ambulatori o scuole) per le cure mediche.

- ECDC, 661 NUOVI CASI EUROPA, 224 MORTI NEL MONDO: Sono 661 i nuovi casi di influenza A in Europa registrati nelle ultime 24 ore. Il numero dei morti in Europa, con un nuovo decesso registrato in Spagna, raggiunge quota 94. Il numero dei decessi nel mondo, invece, con 223 morti in più di ieri, sale a 2.757. Lo hanno reso noto i Centri europei per il controllo e la prevenzione delle malattie (Ecdc). In Europa il numero dei casi confermati dai test di laboratorio sale a 44.651.
Il maggior numero di casi si registra sempre in Germania (319 nelle ultime 24 ore per un totale di 15.259) e nel Regno Unito (12.957), seguito dal Portogallo (2.244), Grecia (1.631) e Spagna (1.538) e Italia (1.517), ma ieri il ministero della Salute nostrano ha indicato 1.800 casi.

Dopo la Francia, anche la Gran Bretagna ha ricevuto oggi la prima partita di vaccino contro la nuova influenza (virus AH1N1). La partita, in questo caso, contiene 100mila dosi, che devono ancora essere autorizzate per la somministrazione ai pazienti. Lo rende noto il Dipartimento della Salute britannico.

La Francia ha ricevuto oggi la prima partita di vaccino contro il virus della nuova influenza. Lo ha annunciato il ministro della Salute Roselyne Bachelot, senza specificare ne' di che tipo di vaccino si tratti, ne' il numero delle dosi comprese nella partita.

La Spagna ha reso noto oggi di aver pianificato l'avvio della vaccinazione contro la nuova influenza a partire da ottobre, al massimo dai primi di novembre. Il paese ha registrato finora 20 morti a causa del virus AH1N1.
Le vaccinazioni inizieranno non appena i laboratori forniranno le dosi, ''il che dovrebbe avvenire simultaneamente in tutta Europa tra la fine di ottobre e i primi di novembre'', ha detto il ministro della Salute Trinidad Jimenez, che lo scorso mese ha annunciato un piano per vaccinare fino al 40% della polazione spagnola.
In realta', proprio oggi, Francia e Gran Bretagna hanno gia' ricevuto da alcune case farmaceutiche (l'americana Baxter nel caso della Gran Bretagna, mentre non e' stata resa nota l'azienda fornitrice del vaccino alla Francia), le prime partite di vaccino contro il virus AH1N1.


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influenza suina: nuova influenza, IL VACCINO IN ITALIA SARà DISPONIBILE DAL 15 NOVEMBRE
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giovedì 27 agosto 2009

influenza suina: nuova influenza IN ITALIA vaccini anche sotto i 2 anni

L’Italia non ri­schierà di restare indietro nel­la corsa ai vaccini. Non appe­na pronti, avrà diritto a riceve­re le prime forniture secondo quanto è stabilito in un accor­do sottoscritto nel 2005 da Francesco Storace, allora mi­nistro della Salute. C’era la mi­naccia di un’altra pandemia, quella di origine aviaria e il governo italiano si assicurò un certo quantitativo di dosi del farmaco che sarebbe stato prodotto nel caso in cui la mi­naccia della «febbre dei polli» si fosse concretizzata. Tre milioni la cifra versata. «Fui aspramente attaccato dal­l’opposizione — ricorda Stora­ce, oggi leader della Destra— Dissero che erano soldi butta­ti ». L’accordo venne chiuso con l’azienda Novartis e ri­guardava la pandemia in gene­re. Adesso che è arrivata quel­la vera l’Italia si trova in una posizione di vantaggio rispet­to ai Paesi che non si sono pre­muniti.

Il viceministro al Welfare, Ferruccio Fazio ieri sera lo ha confermato al Tg1. Nella pri­ma fase, a partire da metà no­vembre, saranno disponibili oltre 8 milioni di cicli. Per ci­clo si intende una doppia do­se visto che la profilassi preve­de un’iniezione e poi una se­conda a distanza di un mese. «Questa disponibilità — ha detto il viceministro — è sta­ta sancita da un’ordinanza del Consiglio dei Ministri del 31 luglio che ha recepito la racco­mandazione della nostra Uni­tà di crisi di proteggere il 40% della nostra popolazione». Il programma verrà defini­to nella riunione del 2 settem­bre. Nella prima fase, che si conclude il 31 dicembre, la priorità spetta a malati con pa­tologie croniche, personale sa­nitario e di servizi essenziali. Poi a gennaio la seconda fase, obiettivo bambini e giovani da 2 a 27 anni. Anche ieri i pe­diatri di base della Fimp han­no sostenuto la necessità di immunizzare sotto i 2 anni. Fazio però rimanda un’even­tuale allargamento all’eviden­za scientifica: «Non è certo che la vaccinazione funzioni, al di là degli effetti collaterali, e per questo si preferisce pro­teggere le persone che vivono con i bambini». Quattro multinazionali stanno lavorando sul farma­co. Oltre a Novartis, Sanofi, Glazo Smit Kline e Baxter. Una corsa. L’Organizzazione mondiale della sanità ha con­segnato il ceppo virale da col­tivare solo a giugno.

Il vaccino, oltre che prodot­to, deve essere sperimentato e poi approvato dall’agenzia Emea che dovrà valutarne la sicurezza. Novartis, che ha im­pianti di produzione a Siena, ritiene che entro la metà di settembre la documentazione potrebbe essere a Bruxelles. I test clinici coinvolgono anche centri italiani. Per utilizzare il vaccino sui bambini bisogne­rebbe provarlo. Le difficoltà maggiori, fan­no notare al Welfare, riguarda­no non tanto la disponibilità delle dosi quanto la distribu­zione che deve avvenire in modo rapidissimo dal mo­mento in cui i lotti escono dal­l’industria. Le Regioni hanno già individuato i centri di smi­stamento. Si tratta di grandi impianti frigoriferi. La curva dei contagi comin­cerà a salire a ottobre, in pie­no periodo scolastico. Nello stesso mese viene avviata la campagna di vaccinazione per l’influenza stagionale, con un farmaco diverso, triva­lente, cioè protettivo contro tre virus e non contro l’A H1N1, responsabile della pan­demia. E’ raccomandato e of­ferto gratuitamente alle perso­ne con patologie croniche gra­vi e agli anziani sopra i 65 an­ni. Finora i casi italiani di nuo­va influenza sono stati circa 1800. Secondo Fazio la situa­zione è sotto controllo.

INFLUENZA SUINA: NUOVA INFLUENZA, IL BRASILE PRIMO AL MONDO PER DECESSI

La nuova influenza ha ucciso 557 persone in Brasile, Paese che ormai conta il maggior numero al mondo di decessi dovuti al virus A(H1N1). E' quanto emerge dalle ultime cifre diffuse ieri sera dal ministero della Salute brasiliano.

Il Paese sudamericano ha superato gli Stati Uniti, che al 20 agosto avevano registrato 522 morti, stando al Centro americano di controllo e prevenzione delle malattie.

Il ministero della Salute brasiliano spiega in un comunicato che il governo ha stanziato un miliardo di dollari per acquistare 73 milioni di dosi di un nuovo vaccino in via di sviluppo contro la nuova influenza, cosi' come scorte di Tamiflu, attrezzature ospedaliere e di diagnostica.

Secondo il ministero, il tasso di contagi e' in diminuzione nel Paese, dove alla fine del mese finira' l'inverno australe.

Le Americhe sono la regione mondale piu' colpita in termini di decessi legati alla nuova influenza, incidendo per oltre il 90% del conteggio globale dato dall'Oms. Dopo il Brasile e gli Stati Uniti, l'Argentina e' il Paese piu' colpito, con almeno 439 decessi.

RU486: E' INNATURALE COME OGM E CONSERVANTI

''Non si capisce davvero come chi fa campagne contro l'inquinamento elettromagnetico, legge le etichette per evitare conservanti e coloranti, e' attratto e magari segue pratiche mediche 'naturali', anche a prescindere da qualsiasi valutazione morale - che in questo caso peraltro e' di portata decisiva - non faccia una piega all'idea di sottoporre il proprio organismo a un bombardamento ormonale di portata letteralmente micidiale''. Lo scrive, a proposito della pillola abortiva RU486, il direttore di Avvenire Dino Boffo, in risposta alla lettera di una lettrice del suo giornale.

La 'innaturalita'' del processo innescato dalla pillola, per Boffo, e' un ''motivo supplementare per ribadire una contrarieta' che e' innanzitutto morale, perche' nulla puo' oscurare il fatto che una vita umana viene cancellata, ma che e' anche semplicemente razionale perche' si tratta di uno strumento che sotto un'apparenza discreta e' viceversa gravido di pesanti conseguenze, sia fisiche che psicologiche''.

influenza suina: nuova influenza, 1800 casi in Italia. FORZE DELL'ORDINE I PIU'ESPOSTI

Sono 1.800 i casi di influenza A in Italia e il loro andamento e' in linea con quanto atteso. Lo afferma il ministero del Welfare. In una nota, il ministero ribadisce che la campagna vaccinale per l'influenza pandemica prevede l'immunizzazione del 40% della popolazione partendo da alcune categorie prioritarie. Una prima parte della campagna vaccinale sara' ''presumibilmente nella seconda meta' di novembre e una seconda nei primi mesi del prossimo anno''.

Gli operatori delle forze dell' ordine in servizio a Torino e nella regione vivono con preoccupazione la problematica relativa all'influenza da virus a/h1n1 che in tutto il Piemonte si registrano gia' una quarantina di casi tra i cittadini. Il personale, ed in particolare i poliziotti che quotidianamente sono in contatto con stranieri ed extracomunitari, operano ad oggi sostanzialmente senza alcuna precauzione, se non quelle legate al buon senso, vista l' assenza di disposizioni ministeriali in materia'' E' quanto affermano, in una nota congiunta, la segreteria regionale piemontese e quella provinciale torinese del Sap, il sindacato autonomo di polizia.
''E' ovvio che il personale delle forze dell'ordine - spiegano Walter Gorrieri e Silverio Sabino, rispettivamente segretario piemontese e segretario torinese dell'organizzazione - sara' tra i primi ad essere vaccinato nelle prossime settimane, ma servono anche indicazioni da parte delle autorita' competenti per agire con tutte le precauzioni disponibili''.
''Ad esempio - aggiungano i sindacalisti - potrebbero essere distribuiti guanti e mascherine ad hoc, che spesso i poliziotti sono costretti a comprarsi a spese proprie.
''Considerando le modalita' di trasmissione della malattia fino ad oggi individuate le forze dell'ordine sono, come e' ovvio, particolarmente a rischio - concludono - Ma da due mesi operiamo senza alcuna indicazione. Non possiamo tollerarlo e per questo abbiamo chiesto chiarimenti urgenti a Roma''.

l virus della nuova influenza A/H1N1 continua a espandersi nel mondo. In particolare, come rileva l'European Centre for Disease Prevention and Control (Ecdc) nel rapporto pubblicato quotidianamente online sulla diffusione del virus, in Europa nelle ultime 24 ore ci sono stati 745 nuovi casi per un totale di 43.990, di 93 decessi. Attualmente il maggior numero di casi e' stato riportato in Germania (615 nelle ultime 24 ore per un totale di 14.940) e nel Regno Unito (12.957), seguito dal Portogallo (2.210), Francia (1.631) e Spagna (1.538).

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mercoledì 26 agosto 2009

Tamoxifene: cura un tumore al seno e ne favorisce un'altro più aggressivo e non sensibile all'ormone


Benefici indiscutibili ma aumenta possibilita' di malattia
Le donne che assumono il farmaco antitumorale Tamoxifene sarebbero ad alto rischio di contrarre un altro tipo di cancro piu' aggressivo. I ricercatori del Fred Hutchinson Cancer Research Centre di Seattle,hanno rilevato che un trattamento a lungo termine a base di Tamoxifene riduce del 60% il riformarsi di un cancro al seno positivo all'estrogene, ma aumenta del 440% le possibilita' di sviluppare all'altro seno un tumore aggressivo e non sensibile all'ormone.

SESSO: LA PASSIONE DELLE DONNE PARTE DA MASCELLA E ZIGOMI MASCHILI

Le donne sono davvero complicate tanto quanto si racconta. Almeno per quanto riguarda la scelta del partner: da uno studio condotto dagli psicologi statunitensi della Penn State University e pubblicato sul Journal of Experimental Social Psychology, infatti, nel giudicare l'attrattivita' in un uomo il gentil sesso tende a dividere il viso in due parti: una, quella inferiore, viene osservata per giudicare l'attrattiva sessuale, e l'altra, la superiore, per carpire l'aspetto estetico (e asessuato) in generale. Mascella, zigomi e labbra sarebbero considerati i lineamenti del viso ''sessuali'', collegati a fertilita' e salute, mentre la parte alta del naso, gli occhi e la forma della testa sarebbero i tratti deputati al giudizio estetico.

''Non sappiamo se cio' e' il risultato della cultura, o se e' proprio il cervello a processare diversamente certe informazioni dedotte da determinati tratti del viso - spiega Robert Franklin, che ha partecipato alla ricerca -. Servono ulteriori studi''.

LEONI MARINI :Moria di leoni marini in Cile


Morte dovuta a scarsita' di cibo o inquinamento??!!!
Le autorita' del Cile stanno indagando sulle cause della moria di una popolazione di leoni marini nel nord del Paese. Circa 300 esemplari, molti dei quali cuccioli, sono stati trovati morti o agonizzanti. Secondo alcuni esperti, la morte e' dovuta a cause naturali oppure alla scarsita' di cibo, mentre per i gruppi ecologisti dell'area la responsabilita' e' di uno stabilimento minerario oppure di un generatore termico che si trovano nelle vicinanze.

influenza suina: nuova influenza, IL VACCINO IN ITALIA SARà DISPONIBILE DAL 15 NOVEMBRE

E' fissato a meta' novembre l'avvio della campagna di vaccinazione contro l'influenza A/H1N1 in Italia, rende noto il ministero del Welfare. La data e' stata decisa nella riunione del tavolo permanente delle cure primarie territoriali del 20 agosto scorso. Saranno circa 8,5 milioni le dosi a disposizione a partire dal 15 novembre. Nelle prima fase verranno vaccinati, Le ''persone di piu' di 6 mesi con malattie croniche, ledonne incinte, gli operatori sanitari e le categorie a rischio: medici generici, pediatri, personale delle Asl, operatori delle Poste.
La seconda fase della campagna scatterà a partire dal 31 gennaio 2010 con 16 milioni di dosi a disposizione. Il vaccino
non sarà disponibile in farmacia.

La vaccinazione contro la nuova influenza prenderà il via in Italia il prossimo 15 novembre. La prima fase per mettere al tappeto il virus A/H1N1 «prevede l’immissione in circolazione di 8 mln di dosi, che saranno a disposizione a partire dal 15 novembre sino a tutto il mese di dicembre. Gli altri 16 mln di dosi del vaccino saranno disponibili a partire dal 31 gennaio in poi». Lo afferma, in una nota, Giuseppe Mele, presidente della Federazione italiana medici pediatri (Fimp).

La strategia è stata tracciata nella riunione del Tavolo permanente delle cure primarie territoriali del 20 agosto scorso, come rende noto il comunicato. «Il ritardo del picco - dichiara Mele - ha consentito anche di guadagnar tempo in attesa della produzione del vaccino specifico. L’offerta di tale vaccino è estremamente inferiore alla domanda. L’intenzione è quella di vaccinare il 40% della popolazione al di sotto dei 65 anni di età. La distribuzione a livello regionale terrà conto di tali percentuali ed avverrà sulla base dei criteri di popolazione residente».

«Il vaccino non sarà disponibile in farmacia - precisa Mele - Si è saputo inoltre che sarà privo di bugiardino e sarà multi dose, dieci dosi per fiala. Sarà un vaccino adiuvato con MS 59».

Innanzitutto la vaccinazione verrà destinata «gli addetti ai servizi essenziali e, tra questi - spiega Mele - personale sanitario e di assistenza dei servizi sanitari accreditati (resterà fuori da questa prima fase il personale delle strutture private), le strutture socio sanitarie (case di riposo, Rsa), il personale dei Distretti sanitari, almeno il 90% dei medici di medicina generale e dei pediatri di libera scelta, i medici competenti, gli addetti ai servizi amministrativi di supporto, il personale delle Poste italiane e della Telecom. Per queste categorie si prevedono un milione e mezzo di dosi di vaccino».

Altre 7 mln di dosi verranno destinate alle persone «a rischio dai due ai 65 anni. Si è discusso ampiamente - spiega nella nota il presidente della Fimp - su quali siano le categorie a rischio. Il ministero emanerà una circolare esplicativa sulla base delle valutazioni emerse» nel corso del Tavolo di giovedì scorso. Intanto è allo studio «una scheda di registrazione unica per tutto il territorio nazionale».

Gli altri 16 mln di vaccini «saranno indirizzati specificatamente alla popolazione tra i due e i ventisette anni, comprendendo quindi la popolazione sana, con modalità che dovranno ancora definirsi. Si è infine convenuto - aggiunge Mele - sull’aumento del 20% dell’offerta attiva per la vaccinazione antinfluenzale stagionale classica, estendendola a una popolazione più ampia rispetto alle categorie previste negli anni precedenti».


ALLARME NEGLI USA - Sale la preoccupazione sull'esplodere con l'arrivo dell'autunno della pandemia di influenza A in Occidente. I primi a lanciare l'allarme sono gli Stati Uniti , secondo le cui autorità l'influenza A potrebbe contagiare metà della popolazione americana entro l’inverno, obbligando alle cure ospedaliere 1,8 milioni di persone e causando fino a 90 mila decessi, più del doppio di una normale influenza. Si tratta dello scenario tratteggiato lunedì, in un rapporto di 86 pagine, dal Council of Advisors on Science and Technology, lo staff scientifico della Casa Bianca, che ha elaborato tutte le ipotesi possibili in vista di una seconda ondata del virus nei prossimi mesi, per essere pronti al peggio. Fra le varie stime, gli esperti attendono che l’influenza torni negli Usa a metà ottobre, motivo per cui hanno incoraggiato ed esortato la produzione di vaccini, oltre che proporre la nomina di un supervisore alla Casa Bianca che possa coordinare le operazioni contro il virus. Lo scenario ipotizzato prende in considerazione le precedenti influenze pandemiche, analizzando anche il comportamento della nuova influenza registrato negli Stati Uniti durante la primavera e nell’emisfero sud del pianeta, dove si sta chiudendo in queste settimane la stagione influenzale. È la prima volta che gli esperti rilasciano ipotesi sul possibile impatto del virus negli Stati Uniti. Ad accusare i sintomi della prima influenza pandemica in 41 anni potrebbero essere fra i 60 e i 120 milioni di persone, più di metà delle quali potrebbero aver bisogno di cure mediche. Oltretutto, secondo il consiglio di esperti, durante le normali influenze stagionali la maggior parte dei decessi viene riscontrata fra gli anziani, mentre l’influenza suina potrebbe colpire su larga scala bambini e giovani.

L'AVVERTIMENTO - «Sarà una cosa seria», ha specificato Harold E. Varmus del Memorial Sloan-Kettering Cancer Center di New York, copresidente del consiglio presidenziale. «Non sono pronostici, ma è una possibilità concreta», ha spiegato Mark Lipsitch della Harvard School of Public Health, che ha aiutato a compilare il rapporto. «Le stime oltretutto non prendono in considerazione l’ipotesi che il virus muti in una forma più pericolosa. Non è l’influenza a cui eravamo abituati», ha dichiarato il segretario alla Salute Kathleen Sebelius che poi ha aggiunto: «Il virus H1N1 sarà una minaccia ancora più seria questo inverno. Non sapremo quanto sarà pericoloso finché non ci ritroveremo in mezzo, ma è molto probabile che infetterà molte più persone del normale». Gli esperti hanno comunque applaudito alla risposta del governo Usa, che ha speso quasi 2 miliardi di dollari per comprare circa 159 milioni di dosi di vaccino da cinque diverse case farmaceutiche, che però non saranno pronte prima di metà ottobre, quando è prevista la nuova ondata di influenza. Il rapporto raccomanda quindi di rendere disponibili almeno parte delle scorte già da metà settembre.


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martedì 25 agosto 2009

FUMO: DI MALATTIE LEGATE AL FUMO, NEL 2010, MORIRANNO 6 MILIONI DI PERSONE


E se il trend non si arrestera', nel 2020 i morti saranno 7 milioni.
Il fumo uccidera' sei milioni di persone nel 2010 per cancro, problemi cardiaci, enfisema ai polmoni e altro.
E' emerso da un studio.Protagonisti, il World Lung Foundation e l'American Cancer Society secondo cui il fumo costa all'economia 500 miliardi di dollari l'anno in spese mediche,danni a produttivita' e ambiente. Responsabile di un decimo delle morti nel mondo,l'anno prossimo togliera' la vita a oltre 5,5 milioni di persone e se il trend restera' nel 2020 i morti saranno 7 milioni.

fonte: ansa

dolomiti: Patrimonio dell'Unesco


Le Dolomiti sono entrate nel Patrimonio dell'Unesco, con una cerimonia alla quale ieri ( 5-08-2009) ha partecipato Napolitano.Il capo dello Stato ha sottolineato 'l'inscindibilita' del nostro patrimonio nazionale dal nord al sud', evidenziando che 'ci unisce un sentimento di orgoglio perche' con le Dolomiti l'Italia raggiunge il primato di 44 siti nel patrimonio dell'umanita'. Due di essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le Eolie'.

A
URONZO DI CADORE (Belluno)- «L’inscindibilità del nostro patrimonio nazionale dal Nord al Sud, del patrimonio di storia e di bellezza che fa grande la nostra Italia», è stata sottolineata dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel discorso in occasione della iscrizione delle Dolomiti nel patrimonio Unesco. «Ci unisce come è naturale un sentimento di orgoglio - ha sottolineato il presidente della Repubblica - perché con le Dolomiti l’Italia raggiunge il primato di 44 siti iscritti nel patrimonio mondiale dell’umanità. Due di essi sono stati riconosciuti siti naturali di rilevanza globale: prima delle Dolomiti, le Isole Eolie, e oggi ho la ventura di poter fare quasi da ponte ideale tra le une e le altre, essendo appena rientrato da Stromboli, che io e mia moglie amiamo molto da decenni, mentre ad Auronzo siamo legati da un bel ricordo personale giovanile». Della sua «straordinaria ricchezza - è il monito rivolto da Napolitano agli italiani - dobbiamo condividere non solo l’orgoglio ma anche la responsabilità».

«Rileggere la Costituzione» «Abbiamo di fronte al mondo - ha aggiunto il presidente della Repubblica - la responsabilità di salvaguardare questo grande patrimonio comune. E d’altronde a ciò ci chiama l’articolo 9 della nostra Costituzione che è uno dei suoi principi fondamentali». «Se si legge la Carta, e bisognerebbe farlo, e tornare a farlo, costantemente, ci si accorge che il soggetto più citato è la Repubblica. È, nel dettato della Costituzione la Repubblica il soggetto che regge gran parte dei suoi precetti che riconosce diritti e tutela, beni preziosi per tutti». Lo ha aggiunto il capo dello Stato, che ha precisato: «La Repubblica è certamente lo Stato, il governo, l’insieme delle istituzioni nazionali, regionali e locali - ha sottolineato Giorgio Napolitano - è l’insieme delle amministrazione pubbliche e dei corpi preposti al rispetto della legge e alla sicurezza della collettività. Ma la Repubblica - ha aggiunto - siamo nello stesso tempo noi, tutti noi, cittadini, persone, come singoli e nelle formazioni sociali in cui ci raccogliamo».

«No al cieco soddisfacimento dei particolarismi» «Contano i comportamenti di ciascuno - ha sottolineato Napolitano - che non devono essere rivolti al cieco soddisfacimento di interessi particolari, ma alla salvaguardia della ricchezza comune, anche nell’interesse dei nostri figli e delle generazioni future». Il capo dello Stato ha sottolineato come la tutela del patrimonio debba essere responsabilità delle autorità di governo e dei singoli cittadini. «Tutelare il paesaggio e il patrimonio storico e artistico è responsabilità che dobbiamo, sì, sollecitare poteri pubblici ad assolvere pienamente - ha sottolineato il presidente della Repubblica - ma è anche responsabilità che dobbiamo assumerci noi cittadini, ciascuno di noi, dovunque viviamo e operiamo, specie se in luoghi di inestimabile valore per l’umanità intera». Napolitano ha anche rimarcato che «il paesaggio, l’ambiente naturale e storico, sono beni, sono valori che non possono essere spinti in secondo piano nelle decisioni delle autorità di governo (e su ciò - ha osservato - si dimostra determinata a vigilare il ministro Prestigiacomo, e me ne compiaccio) ma non possono nemmeno essere ignorati o trascurati dal singolo che aspiri a costruirsi una casa o che voglia trarre maggior profitto dall’attività turistica. La valorizzazione di territori come i vostri - ha aggiungo - opportunamente mirata a migliorarne la fruibilità e in generale lo sviluppo dell’economia e del turismo, debbono ancorarsi al senso del limite e al rispetto delle regole». Napolitano ha lodato l’impegno congiunto di istituzioni locali e governo nazionale perchè le Dolomiti divenissero patrimonio Unesco. «Uno spirito di collaborazione - ha evidenziato - che mi auguro si consolidi al di fuori di ogni particolarismo». E infine ha auspicato che le Dolomiti diventino «un esempio valido per tutto il paese, che vede purtroppo ferito da troppi guasti ed esposto a seri rischi il suo patrimonio naturale, storico ed artistico».

Silenzio per gli angeli del cielo La cerimonia è stata aperta con un minuto di silenzio in memoria delle quattro vittime della caduta l’elicottero del Suem 118 sabato scorso, la cerimonia che ricorda l’ingresso delle Dolomiti nel patrimonio dell’umanità dell’Unesco. Lo speaker ha chiesto un minuto di silenzio, alla presenza del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, con il pubblico in piedi, per ricordare Stefano Da Forno, Dario De Felip, Fabrizio Spaziani e Marco Zago caduti con l’elicottero «Falco» del Suem 118 di Pieve di Cadore in località Rio Gere sotto il Cristallo. Il pubblico ha quindi reso omaggio alle vittime con un applauso cui è seguito Il signore delle cime cantato da un coro alpino, brano che viene cantato come consuetudine in ricordo dei caduti della montagna.

Il cordoglio «Rinnovo l’espressione della mia partecipe solidarietà al dolore dei famigliari dei quattro operatori che hanno sacrificato la loro vita nello svolgimento del servizio che con passione e dedizione prestavano sistematicamente a tutela dei cittadini e degli amanti della montagna». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, in apertura del suo intervento alla cerimonia celebrativa delle Dolomiti dichiarate patrimonio mondiale dell’umanità dall’Unesco. «Siamo vicini - ha sottolineato Napolitano - a tutta la popolazione bellunese che sa come la cerimonia ad Auronzo costituisca un omaggio alla loro terra e sia un momento di riflessione e di impegno».

Napolitano: no alle speculazioni «Non si dimentica quello che è successo: questa non è una festa, è una cerimonia seria di riflessione e di impegno». Lo ha detto il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano al suo arrivo alle celebrazioni del riconoscimento delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità da parte dell’Unesco. Rispondendo a una domanda sulle polemiche sollevate da alcuni amministratori locali sulla opportunità di tenere la manifestazione nonostante il lutto per l’incidente in cui sabato sono morti quattro uomini del soccorso alpino, Napolitano ha detto: «Le speculazioni sono fuori luogo». Il capo dello Stato è giunto ad Auronzo di Cadore accompagnato dalla moglie Clio. Ad accoglierlo il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e il governatore del Veneto Giancarlo Galan. Napolitano è stato salutato da una folla che lo ha a lungo applaudito. Si è anche fermato a stringere le mani di alcuni bambini del luogo con la maglietta bianca e il cappellino che celebrano l’evento, e un fragoroso applauso è scattato tra la folla quando il presidente ha indossato il cappello. Alla cerimonia è presente anche il ministro dell’Economia Giulio Tremonti.

Prestigiacomo: onore a quattro eroi civili Secondo il ministro dell'Ambiente Stefania Prestigiacomo «la manifestazione andava fatta, perché è anche un modo per onorare quattro eroi civili che hanno perso la vita per aiutare gli altri». Intervenendo nel merito delle polemiche sull’opportunità della manifestazione dopo l’incidente in cui sabato hanno perso la vita quattro uomini del soccorso alpino, il ministro ha sottolineato: «Avevamo detto che bisognava festeggiare, dopo il lutto siamo qui in maniera diversa. Non è una festa, è un momento di vicinanza, per celebrare i quattro eroi civili caduti e stringersi tutti insieme nel lutto».

Galan: il tragico destino Il presidente della Regione Veneto Giancarlo Galan ha ricordato i quattro operatori del soccorso morti nell'incidente di volo. Aprendo il suo intervento Galan ha parlato di «tragico destino che nessuna famiglia, nessuna comunità ritiene di dover sopportare». Galan ha citato le quattro vittime ricordando che «ognuno di noi sa che la montagna è bellezza, ma sa anche che la montagna spesso si presenta come mistero insondabile della natura». «Ed è a questo mistero - ha proseguito - che appartiene la fragilità della montagna, una drammatica fragilità, che è all’origine della tragedia accaduta, ma che rappresenta anche la ragione vera, la ragione prima e ultima di ciò che ci ha portato ad essere qui oggi». «Per affrontare e risolvere la difficile complessità di questo fragile universo naturale - ha rilevato Galan - il modo migliore è stare dalla parte di chi vive la montagna».

La polemica con i sindaci «Gli amministratori locali hanno perso una buona occasione per fare il loro dovere». Così Giancarlo Galan, governatore del Veneto, ha commentato l’assenza, alla cerimonia di Auronzo con il presidente della Repubblica, dei sindaci di Cortina d’Ampezzo e Pieve di Cadore in lutto per la morte di quattro operatori del soccorso in un incidente di volo sabato scorso sul monte Cristallo. Ad Auronzo per la celebrazione dell’ingresso delle Dolomiti nel patrimonio dell’Unesco, Galan ha quindi fatto un richiamo alle parole di Napolitano che ha iniziato il suo discorso porgendo solidarietà ai familiari delle vittime.

Applausi per Napolitano «Resisti! Sei il migliore!». Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano è stato a lungo festeggiato dai cittadini di Auronzo e dai molti turisti presenti, quando si è spostato a piedi dal luogo della cerimonia per la proclamazione delle Dolomiti come patrimonio dell’umanità. Diverse persone si sono avvicinate al capo dello Stato per stringergli la mano o per una foto. E in tanti dal bordo della strada gli hanno urlato: «Resisti presidente! Bravo! Sei il migliore!». Una signora gli ha anche augurato che le terre del Cadore gli portino fortuna come hanno portato fortuna alla squadra di calcio della Lazio, che viene qui in ritiro. Il capo dello Stato pranza all’hotel Auronzo con la moglie Clio, il presidente della regione Veneto Giancarlo Galan e i ministri Giulio Tremonti e Stefania Prestigiacomo.

Fischi per Durnwalder Il presidente della Provincia autonoma di Bolzano e della Regione Trentino Alto Adige, Luis Durnwalder, ha iniziato il suo discorso ufficiale durante la cerimonia per la celebrazione della proclamazione delle Dolomiti a patrimonio Unesco salutando i presenti in italiano, in tedesco e in Ladino. Alla pronuncia delle parole in tedesco in sala si sono levati dei fischi. Durnwalder ha quindi ricordato chi vive e lavora in montagna, ha citato i momenti della guerra nei territorio oggi simbolo di pace. È giusto festeggiare - ha detto Durnwalder - ma ora bisogna continuare a lavorare per gestire il territorio. E questa è una nostra responsabilità».

inquinamento marino: CHIUSA LA GROTTA AZZURRA a causa SCHIUMA E MIASMI NAUSEABONDI.


Addensamenti di schiuma biancastra e miasmi insopportabili. Sono le cause della momentanea chiusura della Grotta Azzurra ad Anacapri, disposta dalla Asl dopo la segnalazione giunta dai turisti e dagli stessi marinai che li portano a visitare una delle particolarita' piu' note dell'isola. Le indagini sul nuovo sconcertante episodio verificatosi nella Grotta caprese sono affidate ai carabinieri. Sul luogo sono intervenuti dapprima tecnici dell'Asl e poi dell'Arpac per prelievi ed esami che accertino la natura delle sostanze presenti nell'acqua e dei loro possibili effetti sull'uomo.

Una schiuma bianca sospetta e malori tra i visitatori. Una striscia di schiuma bianca e l’atmosfera irrespirabile ha portato alla chiusura della Grotta, nell’isola di Capri, che viene visitata da migliaia di persone al giorno. Un marinaio ha avvertito anche un malore. Il fenomeno è ora al vaglio dei biologi e dei tecnici dell’Asl che sono arrivati immediatamente nella zona dove stanno effettuando i prelievi sia nello specchio d’acqua antistante sia nella Grotta. Insieme ai tecnici dell’Asl anche i marinai della Capitaneria di Porto che hanno avviato un’inchiesta.
Liquiami fognari
Nei giorni scorsi, liquami fognari erano stati riscontrati nell’area della Grotta azzurra mentre successivamente un ristoratore fu sorpreso, sempre nell’isola azzurra, a sversare bottiglie di vetro in mare. Sulla vicenda stanno svolgendo indagini i carabinieri che si sono avvalsi della collaborazione di tecnici dell’Asl Napoli 1 e del Comune per accertare la natura della sostanza rinvenuta. Solo dopo gli accertamenti, fanno sapere gli investigatori, si potranno definire con certezza le modalità e la tempistica della riapertura del sito. Oltre agli episodi legati al danno ambientale, i carabinieri ieri hanno scoperto una coltivazione di cannabis in un terreno a ridosso della famosa Grotta, arrestando due giovani.

lunedì 24 agosto 2009

Nanog: proteinA che regola le staminali pluripotenti.

Come fanno le cellule staminali pluripotenti a mantenersi allo stato indifferenziato? Il segreto e' in Nanog, una proteina che funziona come maestra d'orchestra, regolando l'operato di geni e proteine affinche' le staminali possano rimanere - o essere riprogrammate - allo stato di pluripotenti (quelle in grado di differenziarsi in tutti i tipi di tessuti umani). E' quanto emerge da uno studio pubblicato su Cell dai ricercatori del Wellcome Trust Centre for Stem Cell Research dell'Universita' di Cambridge (Regno Unito), che aggiunge un nuovo tassello alla conoscenza del meccanismo della ''immortalita''' delle staminali pluripotenti. La proteina Nanog e' nota agli studiosi dal 2003, e sin da subito venne identificata come uno dei principali attori del sistema che mantiene le cellule allo stato pluripotente, senza che pero' si sapesse esattamente quale fosse il suo ruolo. Con il nuovo studio si compie un passo avanti nella comprensione del meccanismo: e' proprio Nanog a coordinare il funzionamento di proteine e geni affinche' le staminali possano rimanere allo stato ''immortale'' di pluripotenza o essere riprogrammate fino a tornare allo stato pluripotente.

influenza suina: nuova influenza trasmissione A/H1N1 da uomini a uccelli

Confermato il primo caso di trasmissione di nuova influenza A/H1N1 da uomini a uccelli.

E' quanto si legge sul sito della Societa' internazionale per le malattie infettive in una nota di Julio Garcia Moreno, del dipartimento Biomedico dell'Istituto della Salute Pubblica del Cile che fa capo al ministero. Il virus era stato trovato in due allevamenti pubblici di tacchini a Valparaiso, gli animali erano usati solo per la produzione di uova, ma come per i maiali non c'e' rischio per le persone di prendere il virus mangiando la carne. La situazione e' stata scoperta vista la diminuzione nella produzione di uova. Ieri l'istituto della Salute Pubblica cileno ha analizzato le caratteristiche genetiche e antigeniche del gene dei virus nei tacchini. Le analisi dimostrano che nucleotidi e amminoacidi del virus dell'influenza isolato nei tacchini e quello degli esseri umani sono simili al 100%.

''Questa settimana analizzeremo il genoma completo - afferma Garcia Moreno -. E' la prima volta che si dimostra l'avvenuta trasmissione di un nuovo virus dagli uomini ai volatili. C'e' ora la preoccupazione che la stessa cosa possa accadere in Asia o in Africa, in condizioni di coinfezione con il virus dell'influenza aviaria H5N1''.

Dal Cile all'Italia il virologo dell'Universita' statale di Milano Fabrizio Pregliasco ai microfoni di Radio Cnr ha spiegato che ''questa situazione era attesa, dimostra la capacita' diffusiva di questo virus e la necessita' di incrementare la sorveglianza, ma rientra nelle caratteristiche di questo virus, particolarmente variabile e con una capacita' di incrementare il suo mercato, cioe' cellule di specie diverse per aumentare le possibilita' di diffusione''.

''I virus influenzali - ha aggiunto Pregliasco - sono per loro caratteristica capaci di ampliare il loro target perche' ogni virus si specializza in una specie animale diversa.

Questo fatto non e' cosi' pericoloso, il virus puo' modificarsi effettivamente grazie a scambi ma questo accade piu' in diversi animali come il suino''.

bomba atomica: rischio esplosione nucleare al Circolo Polare Artico


Una “bomba sporca” giace nei pressi del Circolo Polare Artico. Si tratta di materiale radioattivo che, se esplodesse, potrebbe eguagliare se non superare il disastro nucleare di Chernobyl. Nel sito di stoccaggio russo della baia di Andreeva, nella Penisola di Kola, vicino Murmansk, giacciono infatti oltre 20 mila barre di materiale nucleare scartato dai sommergibili russi, relitti della Guerra Fredda contenuti lì da decenni. Il freddo e l’acqua salata stanno ora corrodendo l’edificio di Andreeva, e se una delle barre dovesse prendere fuoco, l’esplosione potrebbe proiettare materiale radioattivo ovunque, rendendo inabitabili zone della Norvegia, Russia e Finlandia e contaminando anche la Gran Bretagna.
Lo denuncia il gruppo ambientalista norvegese Bellona, che dice di aver ottenuto un dossier segreto dell’agenzia nucleare russa Rosatom, che parla di «esplosione incontrollabile» nel sito di Andreeva. «Le barre di materiale radioattivo sono fissate al suolo e protette da metallo, per evitare che si originino delle reazioni. Tuttavia, il metallo si sta corrodendo, e le barre cadono sul fondo dei contenitori che vengono corrosi dall’acqua marina», ha detto all’Indipendent John Large, consulente nucleare indipendente. «Questa corrosione - ha aggiunto - rilascia idrogeno, un materiale altamente infiammabile. Se per qualche motivo si dovesse originare una scintilla, l’esplosione potrebbe proiettare materiale radioattivo per centinaia di chilometri». Non si tratterebbe di una vera bomba nucleare, ma di una «bomba sporca» capace di contaminare una grande area per lunghissimo tempo.
«Poche persone morirebbero nell’esplosione», ha detto Large, che ha aiutato le operazioni di recupero del materiale radioattivo del sottomarino russo Krusk, affondato nel 2000. «Tuttavia, le condizioni metereologiche - ha continuato - potrebbero creare una nuvola di materiale radioattivo estesa per migliaia di chilometri. Proprio come è successo a Chernobyl». Per gli esperti, un’esplosione nel sito di Andreeva potrebbe cancellare la vita nel raggio di 50 chilometri, e rendere inabitabili per almeno 20 anni zone di Russia, Finlandia e Norvegia. «Ci sono fughe di radioattività dal 1982. Inoltre la sicurezza nel sito è ai minimi livelli», hanno detto gli attivisti di Bellona.
«C’è solo un pugno di guardie - hanno proseguito - e un po’ di filo spinato. Un sito del genere è molto appetibile per i terroristi in cerca di materiale per bombe sporche. E’ solo questione di tempo prima che accada qualcosa». Intanto, l’amministrazione Putin e la Rosatom hanno negato che il sito di Andreeva costituisca un pericolo per l’ambiente. «La possibilità che si verifichi un evento nucleare pericoloso è da escludere», ha detto Andrei Malyshev, vice capo della Rosatom.