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E' quanto emerge dallo studio pubblicato su ACS Chemical Biology dai ricercatori dell'Harvard Medical School di Boston, in Massachusetts, che hanno utilizzato i piccoli invertebrati per testare una nuova gamma di medicinali. ''Gli attuali metodi utilizzati per realizzare gli antibiotici, volti a misurare l'inibizione dello sviluppo o la morte dei batteri - spiega Frederick Ausubel, che ha guidato l'esperimento - a volte non funzionano bene. La possibilita' di sperimentare i medicinali su animali vivi, infettati con i batteri, consente l'individuazione di farmaci potenzialmente piu' efficaci''. La ricerca e' stata condotta su 37.200 caenorhabditis elegans, piccoli vermi usualmente utilizzati nelle ricerche. ''Durante i test - continua l'esperto- sono stati identificati 28 nuovi principi con proprieta' antimicrobiche, che possono dar vita ad altrettanti potenziali farmaci in grado di combattere gli effetti nocivi dei germi''.
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