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Un quarto della popolazione mondiale potrebbe essere colpito da inondazioni a causa del riscaldamento dell'Artico; si registrera' inoltre un significativo aumento delle emissioni di gas a effetto serra provenienti dalle riserve di carbonio fino ad ora stoccate dal ghiaccio e si moltiplicheranno i fenomeni meteorologici estremi. E' quanto emerge dal rapporto ''Arctic Climate Feedbacks: Global Implications'', realizzato dal WWF con alcuni tra i piu' accreditati nomi della scienza del clima e presentato oggi alla stampa, nel corso della Terza Conferenza internazionale sul clima dell'Organizzazione meteorologica mondiale a Ginevra.
''Quello che gli scienziati del clima dicono in questo dossier e' semplice: i fenomeni di fusione dei ghiacci dell'Artico non costituiscono un problema locale, ma planetario - commenta Gianfranco Bologna, direttore scientifico del Wwf Italia - Banalmente, se non riusciremo a mantenere l'Artico freddo abbastanza, tutto il mondo ne subira' le conseguenze''.
''Arctic Climate Feedbacks: Global Implications'' elenca tutti gli effetti negativi dovuti al riscaldamento dell'Artico con dati derivanti dalle piu' recenti ed accreditate ricerche climatologiche che fanno apparire le previsioni cui era giunto l'IPCC (il Panel intergovernamentale sui cambiamenti climatici) nel suo quarto rapporto del 2007, quanto meno ottimistiche.
La drastica perdita di ghiaccio marino, dovuta al fatto che l'Artico si riscalda ad una velocita' 2 volte superiore rispetto al resto del mondo, influenzera' la circolazione atmosferica e i fenomeni meteorologici ben oltre le stesse regioni artiche: potranno modificarsi le temperature e i regimi delle piogge in Europa e nel nord America, con impatti sull'agricoltura, sulle foreste e sulle riserve idriche.
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