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mercoledì 29 aprile 2009

influenza suina: evoluzione rapida e allerta a 5


L'Oms sanita' ha elevato da quattro a cinque, su una scala di sei, il livello di allerta sul rischio di pandemia per l'influenza da suini. Lo ha annunciato il direttore generale dell'Oms Margaret Chan in una conferenza stampa a Ginevra. La fase 5 e' a un solo passo dalla pandemia (livello 6). E' caratterizzata dalla diffusione del virus da uomo a uomo in almeno 2 paesi in una regione dell'Oms. La dichiarazione di fase 5 e' 'un forte segnale - spiega l'Oms - che una pandemia e' imminente'.
Il virus dell'influenza evolve rapidamente' e bisogna stare attenti, ha detto il direttore generale dell'Oms Margaret Chan. Tutti i paesi dovrebbero attivare subito i loro piani di preparazione alla pandemia e stare in allerta. Servono misure 'efficaci ed essenziali': aumento della sorveglianza, rapida identificazione, trattamento dei casi e controllo delle infezioni nelle strutture di salute.

«Il mondo - ha detto Chan - è ora più preparato a una pandemia che mai nella storia. E per la prima volta possiamo ipotizzare questo rischio in anticipo». Il grande interrogativo, ha detto il direttore dell’Oms «è sapere quanto sarà grave questa pandemia perché sappiamo che i virus pandemici sono imprevedibili».

L’Organizzazione ha intanto escluso che i maiali siano un veicolo di trasmissione. Per contrastare il rischio di una pandemia influenzale l’Oms ha stabilito sei fasi di livello di allerta. Da uno a tre si tratta di infezioni con casi solo tra gli animali, la fase quattro prevede la trasmissione da uomo a uomo e i casi cinque e sei sono quelli della pandemia e della diffusa infezione umana.

Allarme anche in Italia: nel salernitano un’antropologa messicana che soggiornava nel convento-albergo San Michele si è sentita male ed è stata trasferita all’ospedale Cotugno di Napoli.

«Ci aspettiamo a breve i primi casi di influenza suina in Italia. Abbiamo infatti molti turisti rientrati dall’estero e molti casi sospetti. Dunque è verosimile pensare che nelle prossime ore, o nei prossimi giorni, ci sia qualche caso in Italia».

Intanto, è salito a 148 il numero di casi umani di influenza suina ufficialmente notificati all’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) e confermati da analisi di laboratorio. Anche il numero di Paesi colpiti è salito a un totale di nove. La situazione evolve rapidamente. Alle ore 19.00 del 29 aprile - afferma una nota pubblicata sul sito dell’Oms - nove Paesi avevano ufficialmente segnalato 148 casi complessivi di influenza suina (A/H1N1).

Gli Stati Uniti hanno notificato 91 casi umani e un decesso. Il Messico ha segnalato 26 casi confermati, sette dei quali letali. I seguenti Paesi hanno notificato casi confermati ma nessun decesso: Austria (1), Canada (13), Germania (3), Israele (2), Nuova Zelanda (3), Spagna (4) e Regno Unito (5)

Altri articoli :

LAVORO: Xing, leader in Europa

Da un mese in Italia c'è Xing, business social network europeo con l’obiettivo di fornire agli utenti italiani uno strumento utile e all’avanguardia per trovare lavoro e costruire relazioni che contano.

A guidare Xing Italia con sede a Milano è il nuovo Country Manager Cipriano Moneta: «Entrare a fare parte di www.xing.com significa avere la possibilità di ricercare nuovi contatti o business partner per instaurare una collaborazione professionale, ampliare la propria presenza nei mercati locali ed internazionali, pianificare in maniera attiva la propria carriera, rafforzare i rapporti business e riscoprire contatti stabiliti in precedenza e successivamente perduti» sostiene Moneta.

Il business social networking è uno strumento per il successo professionale, sopratutto in un momento di turbolenza economica: di fatto, oltre la metà delle assunzioni nasce da attività di relazione e di networking (Unioncamere, Progetto Excelsior, 2008), senza contare il peso sempre più preponderante di Internet come strumento di ricerca di lavoro. Xing è una piattaforma che può essere consultata anche in modalità mobile da cellulari e palmari (compreso l’iPhone), divenendo fruibile in ogni momento della giornata e soddisfacendo i bisogni di un mercato, quello italiano, caratterizzato da un elevatissimo numero di utenti mobili.

«Dopo la Spagna, la Turchia e la Cina, attraverso l’apertura degli uffici in Italia Xing ha deciso di sfruttare le interessanti opportunità di un mercato grande come il nostro, creando un team di lavoro specializzato per rispondere in prima persona agli utenti italiani e ascoltare la community locale in forte crescita», afferma Moneta. Con il più ampio numero di utenti Premium nel mercato dei business social network, Xing soddisfa le necessità del 40% della popolazione mondiale di stabilire rapporti nella propria lingua madre, supportando un’interfaccia personalizzata disponibile in 16 lingue diverse.

Xing offre un ambiente di business social networking internazionale e dinamico e vanta una community attiva ed intraprendente che permette ai professionisti di creare contatti vivi e reali. Tramite la funzionalità Eventi gli utenti iscritti hanno organizzato solo lo scorso anno oltre 100.000 meeting off line che permettono agli utenti di incontrarsi di persona e rafforzare i contatti stabiliti on line.

Fondata nel 2003 ad Amburgo, Xing si quota nel 2006 sulla Borsa di Francoforte, registrando negli anni una costante crescita in termini di fatturato e numero di membri iscritti al network. La quota di 7 milioni di utenti iscritti raggiunta nel 2008 ha generato un fatturato complessivo di 35,3 milioni di euro, pari ad un aumento del 80% rispetto al 2007. Con l’apertura della sede italiana Xing punta al mercato italiano ampliando il numero degli utenti iscritti e realizzando partnership strategiche mirate.

Clamoroso! L’unica opposizione a Berlusconi è sposata con Berlusconi!


Più dura di Di Pietro, più efficace di Franceschini, finalmente in Italia c’è un’opposizione seria a Silvio Berlusconi. E’ finanziata da Silvio Berlusconi e si chiama Miriam Bartolini, in arte Veronica Lario, in arte (e due!) Veronica Berlusconi. E sua l’unica voce che si alza contro il più ridicolo primo ministro del mondo alla vigilia delle elezioni europee. Al PV (Partito Veronica) e alla sua leader (Veronica Lario) non sono andate giù le indiscrezioni sulle avvenenti signorine che il marito vorrebbe candidare alle europee. Durissime le sue dichiarazioni: "Quello che emerge oggi attraverso il paravento delle curve e della bellezza femminile, e che è ancora più grave, è la sfrontatezza e la mancanza di ritegno del potere che offende la credibilità di tutte e questo va contro le donne in genere e soprattutto contro quelle che sono state sempre in prima linea e che ancora lo sono a tutela dei loro diritti". Una frase dura, che tradotta in italiano suona così: sei un porco.
Il PV ha poi duramente criticato la decisione del capo del gioverno di far visita a una misteriosa ragazzina napoletana nel giorno del suo diciottesimo compleanno, ragazzina che chiama Silvio Berlusconi "papi", senza aver mai chiesto il test del dna. Anche qui sono piuttosto dure le dichiarazione della leader del PV: "La cosa mi ha sorpreso molto, anche perchè non è mai venuto a nessun diciottesimo dei suoi figli pur essendo stato invitato". Una frase dura, che tradotta in italiano suona così: sei un porco. Ma dietro le feroci critiche della leader del PV c’è anche dell’acquiescienza nei confronti del capo del governo. Per esempio Veronica Lario dice "Mio marito insegue lo spirito di Napoleone", tacendo che Napoleone era più alto, molto più intelligente e aveva persino i capelli. Del resto, siamo immersi in uno scandalo tipicamente italiano. L’unica voce di dissenso e di opposizione a Silvio Berlusconi vive in alcune ville di proprietà di Silvio Berlusconi, indossa gioielli regalati da Silvio Berlusconi, ha sistemato per sempre i suoi figli nelle aziende di Silvio Berlusconi, ed è addirittura sposata con Silvio Berlusconi. Nella foto, il capo del governo e il capo dell’opposizione.
Alessandro Robecchi, da alessandrorobecchi.it

CLIMA: BLITZ LEGAMBIENTE E GREENPEACE AL MINISTERO, NO A PORTO TOLLE


Blitz di Greenpeace e Legambiente questa mattina a Roma per dire no al carbone a Porto Tolle.

Le due associazioni hanno srotolato dalle finestre del ministero dell'Ambiente uno striscione di 9 metri: ''No al carbone'' e innalzato una ciminiera fumante sul marciapiede sottostante, in occasione del voto odierno in plenaria della Commissione VIA (Valutazione d'Impatto Ambientale) del ministero.

''Il via libera alla riconversione a carbone della centrale termoelettrica Enel di Porto Tolle in discussione in Commissione VIA regalera' all'Italia altri 10 milioni di tonnellate di emissioni di CO2, contro gli obiettivi europei per la riduzione delle emissioni entro il 2020'' dichiarano Greenpeace e Legambiente.

''Il voto odierno va in direzione diametralmente opposta a quella annunciata dal ministro Prestigiacomo solo qualche giorno fa a Siracusa al G8 Ambiente sui mutamenti climatici, dove ha sottolineato la necessita' e l'urgenza di interventi di riduzione dei gas climalteranti - commentano le associazioni -. Un atteggiamento veramente schizofrenico da parte del nostro governo, che evidentemente negli incontri internazionali presenta la maschera ragionevole di chi vuole combattere il global warming e in casa scopre il volto becero di chi autorizza nuove centrali a carbone''

martedì 28 aprile 2009

DustCart ROBOT: In Italia il primo robot-spazzino


Nel metro e mezzo di altezza e 77 centimetri di larghezza si nasconde un mix di tecnologie: un sistema di navigazione satellitare, un altro basato su ultrasuoni e ancora sistemi laser e una miriade di sensori e meccanismi elettronici e meccanici. Il tutto costruito e assemblato con uno scopo: raccogliere la spazzatura. Il primo robot spazzino sarà sperimentato in Italia da sabato 9 maggio a Pontedera, in provincia di Pisa.

L’automa si chiama DustCart ed è stato realizzato dall’Atr (Advanced Telecommunications Research Institute International), uno dei più prestigiosi laboratori di ricerca giapponesi e dalla Scuola superiore Sant’Anna di Pisa. Il robot spazzino per ora ha un’autonomia di 24 chilometri e una velocità di 16 ed è utile per la raccolta di spazzatura «porta a porta» soprattutto nei piccoli centri storici e nei centri commerciali. Il funzionamento è semplicissimo. L’utente forma un numero al cellulare, inserisce via e numero civico, e il robottino raggiunge l’appuntamento. A questo punto si inserisce il sacco della spazzatura nel ventre dell’automa che può ospitare sino a 30 chili di materiale. Una delle peculiarità della macchina è la possibilità di fare raccolta differenziata: sfiorando lo schermo sensibile al tocco, infatti, si può selezionare la tipologia di rifiuti (vetro, plastica, carta e altro) e dare la possibilità al robot di raggiungere appositi contenitori.

La sperimentazione di DustCart si svolgerà nelle zone pedonali dei Comuni di Pontedera, Peccioli e Massa (Massa Carrara) e all’estero a Örebro (Svezia) e a Bilbao (Spagna). I primi risultati di laboratori hanno dato un esito positivo. Tecnicamente il robot funziona bene e individua con accuratezza ostacoli e indirizzi. Questo avviene grazie a un innovativo sistema di ultrasuoni e di segnalatori che debbono essere istallati nelle zone operative. Anche il Gps e gli altri sensori compiono il loro dovere egregiamente.

Non mancano però i problemi. Perché passare da un ambiente tutto sommato «protetto» (laboratori, zone di sperimentazione) a quello di una città può trasformarsi per l’automa in una giungla. Per una corretta raccolta di rifiuti è dunque indispensabile avere una rete di robot che, se pur efficienti, hanno bisogno di manutenzione e soprattutto di controllo. E questo vale soprattutto nei Paesi occidentali dove gli episodi di vandalismo sono purtroppo all’ordine del giorno. Anche i costi di produzione avranno un peso. L’impressione è che i netturbini in carne e ossa potranno dormire sonni tranquilli almeno per qualche altro anno. Wall-e, l’automa spazzino della Disney e della Pixar premiato con l’Oscar, resterà ancora un'icona dell’immaginario cinematografico.

vai a leggere anche :
MILANO - WALL•E : è il primo robot-spazzino e inizierà a “lavorare” ad aprile.2009

Auschwitz, ritrovato messaggio in bottiglia di sette deportati


Sette deportati nel campo di sterminio nazista di Auschwitz scrivono il 20 settembre 1944 un breve messaggio con i loro nomi e numeri di matricola, lo infilano in una bottiglia e lo affidano non all’oceano ma alla nuda terra. Nascondono la bottiglia sotto un muro che stanno costruendo per trasformare un vecchio magazzino in rifugio anti-aereo per le guardie del campo. Sessantacinque anni dopo, la bottiglia è stata trovata casualmente durante dei lavori di ristrutturazione di un edificio che ospita il Museo dell’ex campo di concentramento e il messaggio è tornato alla luce.

Le firme - come riporta oggi la stampa polacca - sono di sei prigionieri cristiani polacchi e di un deportato ebreo francese, all’epoca tutti tra i 18 ed i 20 anni di età. I giovani prigionieri annotano anche le loro città di provenienza e i loro numeri di matricola.

L’agenzia France Presse ha prontamente rintracciato il deportato francese, Albert Veissid: è sopravvissuto alla Shoah e oggi, a 84 anni, vive nel sud della Francia. Non si hanno ancora notizie certe sulla sorte degli altri sei firmatari polacchi del messaggio. «Non mi ricordo del messaggio, eppure ricordo tutti i particolari del campo e quel maledetto numero di matricola annotato vicino al mio nome, 12063: è proprio quello che ho tatuato sul braccio», ha detto Veissid all’Afp. Veissid, che è stato anche intervistato dal quotidiano francese `Le Point´, avanza anche un’ipotesi su chi potrebbe aver scritto la lettera ritrovata nella bottiglia ad Auschwitz: «Mi ricordo di aver stretto amicizia con un gruppo di cristiani polacchi che lavoravano per il rifornimento del campo. A volte mi davano un pò di zuppa da mangiare. Potrebbero essere stati loro a firmare il messaggio con il mio nome e il mio numero di matricola». Veissid ricorda di aver lavorato alla costruzione del rifugio anti-aereo nel campo e ritiene di essere scampato allo sterminio proprio per quel lavoro.

I nazisti sterminarono circa 1,1 milioni di persone ad Auschwitz-Birkenau, di cui un milione di ebrei tra il 1940 e l’inizio del 1945. Le altre vittime furono soprattutto polacchi non ebrei, zingari e prigionieri di guerra sovietici.

Berlusconi tenta la scalata al potere politico assoluto


Articolo di , pubblicato martedì 28 aprile 2009 in Olanda.
[NRC Handelsblad ]

Roma, 28 Marzo. Al tono dell’inno Meno male che Silvio c’è, Silvio Berlusconi é entrato ieri nell’immensa sala dove questo fine settimana spera di combinare un’ apoteosi partito-politica.

Esattamente quindici anni dopo la sua prima vittoria elettorale, il premier italiano sarà acclamato leader del ‘Popolo della Libertà’, frutto della fusione di Forza Italia e del neofascista Alleanza Nazionale. Secondo i sondaggi, il nuovo mega-partito è sostenuto dal 43 percento degli elettori. Berlusconi promette di arrivare rapidamente al 51 per cento. “Ci riusciremo”, ha detto il più potente politico italiano nel corso del suo discorso inaugurale della durata di un’ora e mezza.

Super-presidente Berlusconi
Forza Italia era già stato creato a sua immagine e somiglianza. Ma il potere che Berlusconi (72) raggiunge nel nuovo partito è ineguagliato. É lui che decide chi sono i coordinatori del partito, che ha l’ultima parola sulle liste dei candidati e che non ha bisogno di temere alcuna mozione durante i congressi, visto che ciò non è previsto nello statuto.

Insieme al suo architetto personale, Berlusconi si è occupato personalmente persino dei dettagli della scenografia del congresso costitutivo. In prima fila sono seduti selezionati ragazzi e ragazze di sedici anni, poi due file di ospiti di enti statali, quindi tre file di donne. Sul gigantesco podio nessun lungo tavolo con leaders politici attorno, ma solo lui davanti ai novemila membri del partito e ospiti nel salone.

Il colore dominante è il bianco. “Bianco, il colore che racchiude in sè ogni colore” così ha scritto Il Giornale, quotidiano della famiglia Berlusconi. Bianco, il colore del nuovo “partito post-ideologico”. Il partito abbraccia “tutti gli italiani che amano la libertá”. dice Berlusconi, “cattolici e non-cattolici”. “Noi siamo l’unico partito che realizza le aspettative della gente”.

Reazioni a sinistra
Un anno e quattro mesi fa annunciò la fondazione di un nuovo movimento politico, come reazione alla fusione a sinistra tra La Margherita e i Democratici di Sinistra nel Partito Democratico. Forza Italia e Alleanza Nazionale già parteciparono alle elezioni dello scorso aprile con un’unica lista, raggiungendo la vittoria e ottenendo il diritto a scegliere il premier.

Alleanza Nazionale (AN) venne ampiamente ricompensata da Berlusconi. Quasi tutti i baroni del partito ottennero un posto da ministro, segretario di stato o sindaco. Al leader di AN, Gianfranco Fini (57), fu concessa la presidenza della Camera. Berlusconi in questo modo dimostrò che chi accetta la sua leadership e il suo partito ha solo da guadagnare.

Il vertice di Alleanza Nazionale, in cambio della generosità di Berlusconi, mise la sua base parzialmente nostalgico-fascista base di fronte ad un fatto compiuto: la fusione con il ‘Popolo della Libertá’. Mercoledì scorso il già neofascista Fini ha definitivamente rinnegato Mussolini. Non considera più il Duce [in italiano nel testo, ndt] ”il più grande statista del ventesimo secolo”, come egli stesso lo definì nel 1994. Fini ha così concluso il suo lungo percorso verso lo status di politico di destra da salotto. Ora sembra del tutto pronto a diventare prima o poi leader del nuovo partito.

Post democrazia
Secondo lo storico di sinistra Angelo D’Orsi, con il duo Berlusconi-Fini la strada verso la postdemocrazia è aperta. “La postdemocrazia è il nuovo volto del fascismo”. Anche l’analista Sergio Romano, considerato neutrale, chiama Berlusconi “in un certo senso postdemocratico, ma di sicuro non fascista”. Berlusconi prende le distanze dalle correnti ideologiche e dai partiti. Chiude con le vecchie ideologie.”

Giulio Cesare
I critici temono che con il “Popolo della Libertà” l’Italia vada nella direzione di un regime autoritario. Berlusconi lo nega: “Sono tutto fuorchè un Napoleone o un Cesare”. Nonostante il culto della personalità che egli crea, neanche l’analista Sergio Romano vede alcun pericolo. “Lo stile di Berlusconi può piacere o no, ma lui è e rimane un populista democratico. Berlusconi non è un leader autoritario, cerca il compromesso. È il rappresentante di un nuovo tipo di leadership democratica.”

Esattamente come il presidente francese Nicolas Sarkozy, Berlusconi non accetta più la divisione tra pubblico e privato. Invita i capi di stato nelle sue residenze private, fa in continuazione battute politicamente scorrette (l’ultima sul colore della pelle di Obama) e permette che la sua vita privata venga attentamente scrutinata dai rotocalchi scandalistici del suo gruppo di media.

La mancanza di indipendenza nel giornalismo ha come conseguenza che Berlusconi può fare qualunque asserzione alla televisione senza che qualcuno la verifichi nei fatti. Così ha recentemente minacciato di fare intervenire la polizia contro gli studenti universitari in sciopero, per poi il giorno successivo negare di averlo detto. A nessun giornalista televisivo è saltato in testa di trasmettere le due asserzioni una dopo l’altra.

Conflitto di interessi
Il punto debole di Berlusconi nel suo potere illimitato continua ad essere l’enorme conflitto di interessi che personifica come premier e magnate dei media. Ma anche in questo caso Berlusconi rappresenta un fenomeno diffusissimo nella politica, nelle aziende e persino nel servizio sanitario italiani. “Il conflitto di interessi non interessa agli elettori”, ha detto una volta Berlusconi. Il popolo lo dichiara innocente dandogli il voto. É il popolo il potere sovrano, non il giudice di un tribunale, secondo Berlusconi.

‘L’analista Romano non è sorpreso che gli italiani permettano a Berlusconi di farla franca con le sue canagliate. “Esiste una specie di immoralità italiana, in base alla quale valori come la famiglia e la simpatia per un capo vengono considerati più proficui di rigorosi parametri morali.” Il successo è più importante del tener fede ai princìpi.

Berlusconi rappresenta il successo, il denaro, il potere. In un paese in cui l’opposizione di sinistra è implosa, gli elettori continuano a ripetere che non hanno altra scelta che votare per Berlusconi, la cui frustrazione è data dal fatto che non tutti gli italiani sono caduti vittima del suo fascino. Secondo Romano, “ha la grande pulsione di essere amato”.
[Articolo originale "Berlusconi doet een gooi naar politieke almacht" di Bas Mesters]

Parlamento europeo: in lizza un Principe attrici e vallette


Liste pronte per quasi tutti i partiti in vista della scadenza di domani alle 20 per presentare le candidature alle europee. La fantasia è sicuramente la vincitrice di questa tornata elettorale che vedrà correre e competere fra loro per un seggio a Strasburgo la velina e il giornalista, l’ex pm e l’operaio e da ultimo oggi si è aggiunto anche un principe: Emanuele Filiberto che dopo la vittoria nello show `Ballando con le stelle´, si candida con l’Udc nel Nord Ovest dietro un altro illustre outsider, Magdi Cristiano Allam, l’ex vicedirettore del Corriere della sera convertito al cristianesimo e battezzato da Papa Ratzinger. Con i centristi correrà anche Roberto Carlino, il titolare dell’agenzia immobiliare Immobildream che ha già pronti i manifesti, coniugando le iniziali del partito e la sua esperienza professionale si presenta come `Uno di casa´.
Non meno `originali´ sono le candidature presentate dal Pdl, nel quale ha suscitato anche qualche polemica interna la decisione di mettere in pista, dietro al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, capolista in tutte le circoscrizioni, diverse show girl. Tra le ipotesi poi sfumate c’erano anche Eleonora Gaggioli (già attrice in Elisa di Rivombrosa) e Angela Sozio (la `rossa´ partecipante al Grande Fratello 3). Fra le candidate, invece, sono confermate Barbara Matera (attrice e annunciatrice per la Rai), Susanna Petrone (valletta della trasmissione sportiva Guida al Campionato) e Cristina Ravot (la cantante di Sassari che ha animato alcune serate a villa La Certosa, il buen retiro sardo del premier Silvio Berlusconi).

Ignazio La Russa assicura: «Sono tutte laureate».

Per i democratici il campione degli outsider è il giornalista del Tg1, David Sassoli, che per il seggio europeo rinuncerà alla carica di vicedirettore, ma che non è nuovo a questo ambiente visto che è stato compagno di scuola dell’attuale segretario, Dario Franceschini. Tra i candidati democratici nuovi alla carriera politica si segnalano poi, la giornalista anticamorra Rosaria Capacchione, l’Obama italiana, così incoronata da El Pais, Debora Serracchiani, giovane segretaria del Pd di Udine, il simbolo della lotta alla mafia, Rita Borsellino, capolista nelle Isole. Per la campagna elettorale dell’Idv protagonisti saranno due ex pm, lo stesso leader Antonio Di Pietro, che sfida il Cavaliere candidandosi capolista in 4 su 5 circoscrizioni, e il `collega´ assorto alle cronache per l’inchiesta Why not, che scosse i palazzi della politica, Luigi De Magistris.

Gli outsider scelti a sinistra sono invece figure tradizionalmente legate a quel mondo, operai, intellettuali, omosessuali, esponenti delle minoranze etniche: con Sinistra e libertà correrà come capolista al Sud, Imma Battaglia, lesbica, leader storica del movimento gay, presidente dell’associazione Di Gay Project. Con Vendola e Fava si è schierato anche Sergio Staino, storico vignettista dell’Unità.

Ferrero, Diliberto e Salvi hanno invece chiamato a cimentarsi per un seggio al parlamento europeo tanti operai, come Ciro Argentino della Thyssen Krupp, docenti universitari come Alberto Burgio, Diana Pavlovic, attrice Rom, Bassam Saleh, della comunità palestinese, Esaq Suad Omar Sheik, della comunità somala. Le europee saranno anche l’occasione per il ritorno sulla scena politica di Clemente Mastella, che dopo la caduta del governo Prodi e la scelta di non correre con il suo simbolo dell’Udeur alle politiche, sarà in lista con il Pdl.

La bellezza della democrazia: Silvio Berlusconi candida modelle al Parlamento Europeo
Articolo di Politica estera, pubblicato giovedì 23 aprile 2009 in Inghilterra.
[The Times]


Silvio Berlusconi ha occhio per le ragazze carine con un passato nello showbusiness e ha portato alcune di loro in Parlamento e anche nel suo Governo, per ravvivare la politica.

Anche rispetto ai suoi standard, Berlusconi, il Presidente del Consiglio italiano, ha scelto una impressionante rosa di candidate per dare al suo partito un nuovo volto per le elezioni del Parlamento Europeo a giugno, incluse una protagonista del Grande Fratello e una concorrente di Miss Italia.

Nessuna di loro ha esperienza politica anche se Angela Sozio, 36 anni, ex concorrente dai capelli rosso fiamma del Grande Fratello, la versione italiana di Big Brother, due anni fa fu nei titoli dei giornali quando i paparazzi la fotografarono con altre showgirls mentre passeggiavano mano nella mano con Berlusconi, 72 anni, a Villa Certosa, la sua villa in Sardegna.

Le fotografie, che apparirono sulla popolare rivista Oggi con il titolo “L’Harem di Berlusconi”, mostravano alcune ragazze sedute sulle ginocchia del Presidente del Consiglio. Lui insistette che si stava comportando in modo ospitale mostrando alle ragazze la sua tenuta al mare mentre la moglie, la ex attrice Veronica Lario, era nella sua villa vicino a Milano.

I futuri politici includono anche Eleonora Gaggioli, un’attrice famosa per il suo ruolo nel dramma popolare in costume Elisa di Rivombrosa; Camilla Ferranti, apparsa in Incantesimo, una soap opera ambientata in una clinica di chirurgia plastica, e Barbara Matera, che partecipò alle eliminatorie di Miss Italia e proseguì fino a diventare un’annunciatrice sui canali della televisione di stato RAI.

Per prepararsi a Strasburgo, alle potenziali euro-parlamentari è stato fatto un corso accelerato da parte dei migliori politici italiani. Negli uffici principali del partito di centro-destra Popolo delle Libertà (PdL) hanno seguito un seminario su storia europea e fatti di attualità, Nato, Banca Centrale Europea e IMF tenuto da Franco Frattini, Ministro degli Esteri, Iganzio La Russa, Ministro della Difesa, e Berlusconi. Berlusconi ha detto alle ragazze: “Dovrete studiare e prepararvi su tutti i lavori delle istituzioni europee e internazionali.”

Alcune autorità del partito hanno affermato che la selezione finale da una breve lista di candidati dovrebbe essere fatta nei prossimi giorni, ma hanno aggiunto che le quattro vi figureranno sicuramente. Le elezioni europee in Italia si tengono secondo un sistema di rappresentanza proporzionale, con i partiti che presentano liste regionali di candidati. “Voglio facce giovani, nuove, per rinnovare l’immagine dell’Italia e del PdL in Europa” ha detto Berlusconi.

Ha affermato che un sondaggio lo ha dato al 73.5%, rendendolo il “più amato leader del mondo”, prima del Presidente brasiliano Lula da Silva (69.4%) e del Presidente Obama (59.9%), anche se non ha detto dove siano apparsi questi risultati. Questa settimana un sondaggio su La Repubblica ha dato al Presidente del Consiglio un tasso di popolarità personale del 56%, in aumento di 4 punti, e al suo Governo del 46%, in aumento di 2 punti.

Le ragazze seguiranno le orme di figure affascinanti come Mara Carfagna, la modella senza veli che è diventata Ministro delle Pari Opportunità. Questa politica di reclutamento ha portato il Presidente del Consiglio a navigare in turbolente acque matrimoniali, in passato. Due anni fa la moglie di Berlusconi pretese - e ottenne - scuse pubbliche quando lo sentì dire alla Carfagna durante una cerimonia di premiazione televisiva: “Andrei dappertutto con te, anche su un’isola deserta. Se non fossi già sposato, ti sposerei subito.”

La Carfagna, che si è laureata in legge a Salerno prima di lavorare nei varietà televisivi e di posare semi-nuda nei calendari, è entrata in Forza Italia, il partito politico di Berlusconi che ora fa parte del PdL, e fu nominata ministro quando il centro-destra vinse le elezioni lo scorso anno.

[Articolo originale " Beauty of democracy as Silvio Berlusconi picks model MEP candidates " di Richard Owen]

Berlusconi dà lezione ad attrici e modelle in vista delle elezioni europee
Articolo di Politica interna, pubblicato mercoledì 22 aprile 2009 in Brasile.
[O Estado de Sao Paulo]

Il premier vuole facce nuove al governo: le prescelte hanno ricevuto depliant esplicativi sul FMI e sulla Nato
ROMA - Secondo quanto riportato mercoledì 22 dalla stampa locale, il Primo Ministro italiano Silvio Berlusconi potrebbe presentare, come candidate alle prossime elezioni per il Parlamento Europeo del 7 giugno, modelle, attrici e protagoniste di programmi televisivi.
Alcune di queste “celebrità” italiane hanno frequentato un corso nella sede del Popolo della Libertà (PDL) il partito di Berlusconi, durante il quale hanno ricevuto informazioni sulle attività del governo italiano. Inoltre sono stati distribuiti depliant sulle organizzazioni internazionali, come il Fondo Monetario Internazionale (FMI) e la Nato.
Il quotidiano economico Il Sole 24 ORE indica come possibili candidate Barbara Mattera, ballerina nei programmi delle reti televisive di proprietà di Mediaset, controllata da Berlusconi; Angela Sozio, ex partecipante dell’edizione italiana del Grande Fratello e l’attrice Eleonora Gaggioli.
“Voglio facce nuove per rinnovare l’immagine del PDL in Italia e in Europa” ha detto Berlusconi durante il suo discorso al seminario, diretto dal ministro degli Affari Esteri Franco Frattini. In tutto hanno partecipato al corso più di 30 ragazze, tra cui anche alcune deputate del PDL.
Secondo il quotidiano «Il Messaggero», Berlusconi compilerà le liste per le prossime elezioni europee basandosi sugli ultimi sondaggi, che gli attribuiscono tra 35 e 36 seggi al Parlamento Europeo.
[Articolo originale "Berlusconi dá aula a atrizes e modelos para eleições europeias" di EFE]

termosolare: TECNOLOGIA AUTODESK PER LA PRIMA CENTRALE TERMOSOLARE FRANCESE


La prima centrale francese termosolare a concentrazione (Solenha) verra' progettata con i sistemi Autodesk. L'azienda ha annunciato un accordo con Solar Euromed, societa' specializzata nello sviluppo di soluzioni tecnologiche per la produzione di elettricita' e acqua potabile, utilizzando energie rinnovabili. Nello specifico, le funzionalita' CAO (Computer Aided Optimization) 2D e 3D di Autodesk Inventor verranno utilizzate per installare su superfici di piu' di 80 ettari sensori solari cilindroparabolici, interscambi, turbine, reti di tubature e altri aerocondensatori. Il motore di visualizzazione 'mental ray' integrato in Revit Architecture, sviluppato da Autodesk, permettera' invece di mostrare i dettagli delle del progetto di un impianto foto-realistico della centrale solare. Grazie a Vaul, l'applicazione dei gestione dei dati integrata in Inventor, consentira' infine di coordinare gli avanzamenti di progettazione e di ricercare, classificare e riutilizzare i dati corrispondenti.

Tian Shan e Pamir: Sciolti 2. 000 su 8. 200 ghiacciai


MOSCA, 28 APR - Il presidente kirghizo Kurmanbek Bakiev ha denunciato che a causa del surriscaldamento del clima 2.000 di 8.200 ghiacciai si sono sciolti.Lo scioglimento dei ghiacciai sul Tian Shan e Pamir, nell'Asia centrale, potrebbe portare ad una rilevante caduta delle riserve di acqua della regione, riferisce l'Itar-Tass, citando Bakiev. Il premio Nobel per la pace, l'ex vice-presidente Usa Al Gore, ha fatto un appello per una rapida azione dell'Onu e di tutti i paesi contro lo scioglimento dei ghiacci.

lunedì 27 aprile 2009

La febbre suina è arrivata in Europa Italia, pronte 40 milioni di dosi di antivirali IN ITALIA DA NOMANI ATTIVO UN NUMERO VERDE


Sara' attivo da domani alle 8 il NUMERO VERDE 1500 del ministero del Welfare per informazioni sull'influenza 'suina'. Al numero 1500, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20, risponderanno medici ed esperti del ministero appositamente formati. Il ministero sin dal 24 aprile ha riunito in seduta permanente una Task Force di esperti e continua a monitorare ora per ora l'evolversi della situazione in collegamento con gli organismi europei e internazionali.

L'Organizzazione mondiale della Sanita' ha elevato da 3 a 4 la fase di allerta pandemica per l'influenza da suini. Lo hanno reso noto fonti della stessa Oms a Ginevra. Il nuovo livello comporta il riconoscimento di un rischio significativo di pandemia ma non la certezza che questo sviluppo stia effettivamente per verificarsi. Nella fase 4 il virus compie un passo in avanti nella capacita' di scatenare una pandemia, ma non ne indica ancora l'arrivo.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di innalzare al quarto dei sei livelli l'allerta per il rischio di pandemia, dopo avere verificato che il virus mutante della febbre suina A/H1N1 si trasmette direttamente fra esseri umani: lo hanno reso noto fonti della Sanità messicana.

Nuovi casi di contagio in Scozia
Le autorità scozzesi hanno confermato l'esistenza di due casi di febbre suina, i primi nel Regno Unito. Questi si vanno ad aggiungere al primo episodio di contagio registrato in Spagna.

Fazio: «Pronti gli antivirali»
È possibile che il virus dell'influenza suina arrivi in Italia ma il Paese è pronto a riceverlo perchè ci sono ampie scorte di antivirali. È quanto assicura il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio intervistato dal Tg5. «Prima o poi è possibile che arrivi il virus in Italia - ha detto Fazio -. Noi siamo da tempo pronti a riceverlo, insieme agli altri paesi dell'Unione Europea con cui da tempo abbiamo stilato dei piani per le pandemie. Si pensava che fosse una pandemia del virus dell'aviaria invece è un virus diverso. Ma siamo pronti - ha ribadito - abbiamo le scorte, così come le hanno gli altri paesi dell'Unione Europea con cui comunichiamo giornalmente». Il sottosegretario ha anche annunciato che giovedì sarà a Bruxelles per un incontro con i ministri Ue. Sulle scorte di antivirali, Fazio ha poi rassicurato: «Abbiamo disponibili 40 milioni di dosi di antivirali». Il ministro del Welfare con delega alla Salute riferirà sulla situazione in Senato, alle 16 e 30 di martedì 28 aprile.

Messico: 149 morti
I decessi collegati all'epidemia di febbre suina in Messico (il paese dove è partita l'influenza) sono saliti a 149 rispetto ai 120 di domenica sera. Lo ha annunciato il ministro della Sanità messicano, José Angel Cordova, in un briefing, precisando che i decessi accertati al 100% restano 20 e che il Governo sta facendo il possibile per accelerare le procedure di identificazione del virus. In tutto, sono 1.995 le persone che presentano i sintomi dell'influenza, 776 sono ricoverate e 1.070 sono state dimesse. Il Ministro ha confermato che le scuole resteranno chiuse fino al 6 maggio e che la misura é stata estesa a tutto il paese. Il sindaco di Città del Messico ha annunciato pochi minuti fa che si sta pensando di chiudere la capitale messicana per evitare ulteriori contagi.

New York: i contagi potrebbero salire a 100
Intanto il sindacodi New York, Michael Bloomberg, nel corso del briefing anche precisato che il numero dei casi accertati di febbre suina a New York potrebbe salire a 100 a causa dell'esposizione degli studenti dell'istituto scolastico nei Queens, dove si concentrano i casi. In tutti gli Stati Uniti, solo una persona resta ospitalizzata, gli altri pazienti sono stati dimessi. Oltre a New York, gli altri Stati che hanno registrato casi di influenza suina sono Ohio, Kansas, Texas e California. Il Governo Usa procederà a breve alla distribuzione di 11 milioni di kit antivirali con i medicinali Tamiflu (La Roche) e Relenza (Glaxo SmithKline) che hanno effetti su questo tipo di virus. In totale, il Governo Usa dispone di uno stock di 50 milioni di preparati anti-influenza virale.

Clinton: «Cautela per chi viaggia in Messico»
Il Dipartimento di Stato americano sta lavorando con le altre agenzie nazionali e quelle internazionali per contrastare il dilagare della febbre suina ed invita alla prudenza gli americani che sono in procinto di effettuare viaggi. A sottolinearlo è stato il segretario di Stato Hillary Clinton, precisando che «sul sito web è stato pubblicato un avviso in cui si esorta alla cautela coloro che hanno pianificato un viaggio». Al momento tuttavia il Dipartimento di Stato non ha diffuso uno specifico avviso sui viaggi in Messico o in altre zone. l Dipartimento di Stato lavora in stretto coordinamento con le altre agenzie del paese, tra cui i Centers for Disease Control and Prevention ed il Dipartimento per la sicurezza del territorio nazionale: «Trattiamo la cosa con estrema serietá e lavoriamo anche in collaborazione con l'Oms...per cercare di sviluppare una strategia che prevenga la diffusione di questa forma di influenza suina». La Clinton ha reso noto che gli Stati Uniti hanno offerto aiuti ed assistenza al governo del Messico per assicurarsi che abbiano le risorse e i mezzi tecnici di cui hanno bisogno.

Ue: evitare allarmismi
I ministri hanno anche invitato ad evitare «inutili allarmismi», come ha spiegato l'italiano Franco Frattini, invitando la Commissione europea alla «massima trasparenza e informazione» verso i cittadini. Più preoccupati sono apparsi invece il commissario Ue alla Salute, Androulla Vassiliou, e i tecnici dei suoi servizi (la Direzione generale Salute e Consumatori, Dg Sanco). I motivi d'inquietudine ci sono e non sono di poco conto, hanno spiegato gli esperti durante un «briefing» con i cronisti a Bruxelles, mentre il loro commissario spiegava la situazione ai ministri a Lussemburgo, e consigliava all'opinione pubblica europea di evitare viaggi nelle aree colpite.

Accertato il contagio da uomo a uomo
Innanzitutto, preoccupa il fatto che si tratti non di un agente patogeno di una malattia dei maiali, nonostante il nome, ma in realtà, e a pieno titolo, di un nuovo virus dell'influenza umana. Un virus che, mutando, ha acquisito «spezzoni» del Dna virale sia dell'influenza suina che di quella umana e aviaria; ma, soprattutto, che sembra sia in grado di trasmettersi da persona a persona, e non solo dall'animale all'uomo. Lo dimostra il fatto che negli Usa le persone che hanno contratto l'influenza suina non avevano avuto contatti con alcun maiale, e che il vrus stesso non sia ancora mai stato individuato sui suini. «È nuovo, e si sta diffondendo rapidamente» ha sintetizzato uno degli esperti della Commissione.

Le analogie con la «spagnola»
Preoccupa molto, soprattutto, il fatto che in Messico molte delle persone decedute (soprattutto di polmonite) per aver contratto il virus siano giovani. Questa circostanza rievoca la sinistra memoria della Spagnola, un virus di derivazione dell'influenza aviaria H5N1 che nel 1918 uccise più giovani della Prima guerra mondiale, facendo fra venti e quaranta milioni di vittime. La normale influenza stagionale può essere letale per i soggetti più deboli, e fa circa 25.000 vittime all'anno fra anziani e malati nell'Ue. Ma qual'è la soglia di decessi a partire dalla quale si lascia il campo della normalità e si entra nel rischio di pandemia? «È preoccupante il superamento delle 10.000 vittime in un grande paese, come la Germania», ha risposto uno degli esperti della Commissione

numero per le informazioni sull'influenza suina

Sara' attivo da domani alle 8 il NUMERO VERDE 1500 del ministero del Welfare per informazioni sull'influenza 'suina'. Al numero 1500, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20, risponderanno medici ed esperti del ministero appositamente formati. Il ministero sin dal 24 aprile ha riunito in seduta permanente una Task Force di esperti e continua a monitorare ora per ora l'evolversi della situazione in collegamento con gli organismi europei e internazionali.

Influenza: verso vaccino universale

Messo a punto un 'prototipo' di vaccino 'universale' anti-influenza che contiene vari ceppi virali influenzali. Questo potrebbe dare una copertura ad ampio spettro da associare alla vaccinazione influenzale stagionale che si fa ogni inverno. Annunciato alla Conferenza della National Foundation for Infectious Disease for Vaccine Research a Baltimora, il risultato si deve all'equipe di Robert Belshe, direttore del Centro Sviluppo Vaccini della Saint Louis University.

La febbre suina è arrivata in Europa Italia, pronte 40 milioni di dosi di antivirali IN ITALIA DA DOMANI ATTIVO UN NUMERO VERDE

Sara' attivo da domani alle 8 il NUMERO VERDE 1500 del ministero del Welfare per informazioni sull'influenza 'suina'. Al numero 1500, attivo tutti i giorni dalle 8 alle 20, risponderanno medici ed esperti del ministero appositamente formati. Il ministero sin dal 24 aprile ha riunito in seduta permanente una Task Force di esperti e continua a monitorare ora per ora l'evolversi della situazione in collegamento con gli organismi europei e internazionali.

L'Organizzazione mondiale della Sanita' ha elevato da 3 a 4 la fase di allerta pandemica per l'influenza da suini. Lo hanno reso noto fonti della stessa Oms a Ginevra. Il nuovo livello comporta il riconoscimento di un rischio significativo di pandemia ma non la certezza che questo sviluppo stia effettivamente per verificarsi. Nella fase 4 il virus compie un passo in avanti nella capacita' di scatenare una pandemia, ma non ne indica ancora l'arrivo.

L'Organizzazione Mondiale della Sanità ha deciso di innalzare al quarto dei sei livelli l'allerta per il rischio di pandemia, dopo avere verificato che il virus mutante della febbre suina A/H1N1 si trasmette direttamente fra esseri umani: lo hanno reso noto fonti della Sanità messicana.

Nuovi casi di contagio in Scozia
Le autorità scozzesi hanno confermato l'esistenza di due casi di febbre suina, i primi nel Regno Unito. Questi si vanno ad aggiungere al primo episodio di contagio registrato in Spagna.

Fazio: «Pronti gli antivirali»
È possibile che il virus dell'influenza suina arrivi in Italia ma il Paese è pronto a riceverlo perchè ci sono ampie scorte di antivirali. È quanto assicura il sottosegretario alla Salute Ferruccio Fazio intervistato dal Tg5. «Prima o poi è possibile che arrivi il virus in Italia - ha detto Fazio -. Noi siamo da tempo pronti a riceverlo, insieme agli altri paesi dell'Unione Europea con cui da tempo abbiamo stilato dei piani per le pandemie. Si pensava che fosse una pandemia del virus dell'aviaria invece è un virus diverso. Ma siamo pronti - ha ribadito - abbiamo le scorte, così come le hanno gli altri paesi dell'Unione Europea con cui comunichiamo giornalmente». Il sottosegretario ha anche annunciato che giovedì sarà a Bruxelles per un incontro con i ministri Ue. Sulle scorte di antivirali, Fazio ha poi rassicurato: «Abbiamo disponibili 40 milioni di dosi di antivirali». Il ministro del Welfare con delega alla Salute riferirà sulla situazione in Senato, alle 16 e 30 di martedì 28 aprile.

Messico: 149 morti
I decessi collegati all'epidemia di febbre suina in Messico (il paese dove è partita l'influenza) sono saliti a 149 rispetto ai 120 di domenica sera. Lo ha annunciato il ministro della Sanità messicano, José Angel Cordova, in un briefing, precisando che i decessi accertati al 100% restano 20 e che il Governo sta facendo il possibile per accelerare le procedure di identificazione del virus. In tutto, sono 1.995 le persone che presentano i sintomi dell'influenza, 776 sono ricoverate e 1.070 sono state dimesse. Il Ministro ha confermato che le scuole resteranno chiuse fino al 6 maggio e che la misura é stata estesa a tutto il paese. Il sindaco di Città del Messico ha annunciato pochi minuti fa che si sta pensando di chiudere la capitale messicana per evitare ulteriori contagi.

New York: i contagi potrebbero salire a 100
Intanto il sindacodi New York, Michael Bloomberg, nel corso del briefing anche precisato che il numero dei casi accertati di febbre suina a New York potrebbe salire a 100 a causa dell'esposizione degli studenti dell'istituto scolastico nei Queens, dove si concentrano i casi. In tutti gli Stati Uniti, solo una persona resta ospitalizzata, gli altri pazienti sono stati dimessi. Oltre a New York, gli altri Stati che hanno registrato casi di influenza suina sono Ohio, Kansas, Texas e California. Il Governo Usa procederà a breve alla distribuzione di 11 milioni di kit antivirali con i medicinali Tamiflu (La Roche) e Relenza (Glaxo SmithKline) che hanno effetti su questo tipo di virus. In totale, il Governo Usa dispone di uno stock di 50 milioni di preparati anti-influenza virale.

Clinton: «Cautela per chi viaggia in Messico»
Il Dipartimento di Stato americano sta lavorando con le altre agenzie nazionali e quelle internazionali per contrastare il dilagare della febbre suina ed invita alla prudenza gli americani che sono in procinto di effettuare viaggi. A sottolinearlo è stato il segretario di Stato Hillary Clinton, precisando che «sul sito web è stato pubblicato un avviso in cui si esorta alla cautela coloro che hanno pianificato un viaggio». Al momento tuttavia il Dipartimento di Stato non ha diffuso uno specifico avviso sui viaggi in Messico o in altre zone. l Dipartimento di Stato lavora in stretto coordinamento con le altre agenzie del paese, tra cui i Centers for Disease Control and Prevention ed il Dipartimento per la sicurezza del territorio nazionale: «Trattiamo la cosa con estrema serietá e lavoriamo anche in collaborazione con l'Oms...per cercare di sviluppare una strategia che prevenga la diffusione di questa forma di influenza suina». La Clinton ha reso noto che gli Stati Uniti hanno offerto aiuti ed assistenza al governo del Messico per assicurarsi che abbiano le risorse e i mezzi tecnici di cui hanno bisogno.

Ue: evitare allarmismi
I ministri hanno anche invitato ad evitare «inutili allarmismi», come ha spiegato l'italiano Franco Frattini, invitando la Commissione europea alla «massima trasparenza e informazione» verso i cittadini. Più preoccupati sono apparsi invece il commissario Ue alla Salute, Androulla Vassiliou, e i tecnici dei suoi servizi (la Direzione generale Salute e Consumatori, Dg Sanco). I motivi d'inquietudine ci sono e non sono di poco conto, hanno spiegato gli esperti durante un «briefing» con i cronisti a Bruxelles, mentre il loro commissario spiegava la situazione ai ministri a Lussemburgo, e consigliava all'opinione pubblica europea di evitare viaggi nelle aree colpite.

Accertato il contagio da uomo a uomo
Innanzitutto, preoccupa il fatto che si tratti non di un agente patogeno di una malattia dei maiali, nonostante il nome, ma in realtà, e a pieno titolo, di un nuovo virus dell'influenza umana. Un virus che, mutando, ha acquisito «spezzoni» del Dna virale sia dell'influenza suina che di quella umana e aviaria; ma, soprattutto, che sembra sia in grado di trasmettersi da persona a persona, e non solo dall'animale all'uomo. Lo dimostra il fatto che negli Usa le persone che hanno contratto l'influenza suina non avevano avuto contatti con alcun maiale, e che il vrus stesso non sia ancora mai stato individuato sui suini. «È nuovo, e si sta diffondendo rapidamente» ha sintetizzato uno degli esperti della Commissione.

Le analogie con la «spagnola»
Preoccupa molto, soprattutto, il fatto che in Messico molte delle persone decedute (soprattutto di polmonite) per aver contratto il virus siano giovani. Questa circostanza rievoca la sinistra memoria della Spagnola, un virus di derivazione dell'influenza aviaria H5N1 che nel 1918 uccise più giovani della Prima guerra mondiale, facendo fra venti e quaranta milioni di vittime. La normale influenza stagionale può essere letale per i soggetti più deboli, e fa circa 25.000 vittime all'anno fra anziani e malati nell'Ue. Ma qual'è la soglia di decessi a partire dalla quale si lascia il campo della normalità e si entra nel rischio di pandemia? «È preoccupante il superamento delle 10.000 vittime in un grande paese, come la Germania», ha risposto uno degli esperti della Commissione

SINTOMI DELL'INFLUENZA SUINA


1-Che cos’è l’influenza suina?
E’ una malattia respiratoria acuta dei maiali causa­ta da virus influenzali del tipo A, con alta infettivi­tà ma bassa mortalità. Il ceppo responsabile (A/H1N1) è stato isolato per la prima volta negli Anni 30. La maggior parte delle epidemie si mani­festa nel tardo autunno e in inverno, come accade per l’uomo. Come tutti i virus influenzali, anche quelli suini mutano continuamente. I maiali pos­sono essere infettati da quelli dell’aviaria e quan­do virus influenzali di differenti specie animali in­fettano i suini, si possono verificare fenomeni di «riassortimento» che portano a mix di ceppi uma­ni/ aviari/suini e facilitano le mutazioni.

2-I virus suini possono infettare l’uomo?
Normalmente no. Comunque, possono verificarsi infezioni umane sporadiche con virus influenzali suini. Comunemente questi casi si manifestano in persone con esposizione diretta ai maiali. Nel caso dell’epidemia in corso c’è, però, l’evidenza che il virus responsabile si diffonde da persona a perso­na. Non si sa al momento quanto sia facile la tra­smissione.

3-Quali sono i sintomi dell’influenza suina nell’uomo?
Sono simili a quelli della «classica» influenza sta­gionale umana: febbre, sonnolenza, perdita d’appe­tito, tosse. Alcune persone colpite hanno manife­stato anche raffreddore, mal di gola, nausea, vomi­to e diarrea. Anche l’influenza suina può causare un peggioramento di patologie croniche pre-esi­stenti con complicazioni gravi (polmonite ed insuf­ficienza respiratoria). L’infezione può essere in for­ma lieve o grave.

4-Come si trasmette all’uomo il virus suino?
Direttamente dai maiali all’uomo e dall’uomo ai maiali. Nella trasmissione da persona a persona, il virus infetta attraverso la diffusione di goccioline di secrezioni naso-faringee con la tosse e lo sternu­to. Le persone possono anche infettarsi toccando superfici contaminate con secrezioni infette e por­tando alla bocca e al naso le mani. Per questo il lavaggio delle mani è una misura molto importan­te. Il bacio è veicolo di trasmissione.

5-Le persone possono infettarsi mangiando carne di maiale e salumi?
No, i virus dell’influenza suina non sono trasmessi dal cibo. I salumi sono sicuri, la carne cruda se cot­ta a 70-80 gradi (e il maiale si mangia ben cotto) è strasicura.

6-Come si diagnostica l’infezione da virus influenzali suini nell’uomo?
Per il virus A è necessario raccogliere un campione di secrezioni respiratorie (tampone nasale o farin­geo) entro i primi 4-5 giorni dall’inizio dei sintomi (quando l’infezione è più virulenta). Alcune perso­ne, in particolar modo i bambini, possono espelle­re virus anche per 10 giorni e più.

7-Che differenza c’è tra l’attuale influenza suina e l’aviaria che ha creato tanto allarme nell’agosto-ottobre del 2005?
L’aviaria ha creato allarme perché era più «letale»: meno infettati, più vittime. Ma il virus per fortuna non ha mai fatto un «completo» salto di specie da divenire facilmente trasmissibile da uomo a uo­mo. In questo caso, invece, il virus passa da uomo a uomo, ma è percentualmente meno letale.

8-Quindi è possibile la pandemia? E che cosa significa fase 3 di allerta dell’Oms?
Gli esperti dell’Oms sono al lavoro per far scattare, o meno, il passaggio dall’attuale fase 3 di allerta pandemico alla fase 4. La maggior parte delle vitti­me avevano tra i 25 e i 45 anni: un fatto che preoc­cupa, perché un segno caratteristico delle pande­mie del passato è stato l’alto tasso di decessi tra i giovani adulti in buone condizioni di salute. Nei piani di preparazione per contrastare una pande­mia si definiscono sei livelli di allerta. Le fasi 5­6 sono la pandemia.

9-Quali farmaci possono essere usati?
I virus influenzali suini isolati recentemente negli uomini sono resistenti all’amantadina e alla ri­mantadina.
Pertanto solo oseltamivir e zanamivir sono raccomandati per il trattamento-prevenzio­ne dell’influenza umana da virus suino. Sembra che il virus sia sensibile ai farmaci inibitori delle neuroaminidasi. La corsa all’approvvigionamento individuale è però sbagliata, anche perché si ri­schia di scambiare per influenza qualsiasi infezio­ne virale (e in questo periodo è molto improbabile che lo sia). Non esiste ancora un vaccino.

10-E’ quindi meglio non recarsi in Messico in questo periodo?
Non è il caso di andare nelle zone in cui si sono verificati i focolai d’infezione. E’ consigliabile con­sultare prima di partire il sito «Viaggiare sicuri» del ministero degli Esteri. Le zone da evitare sono: So­nora, Baja California, Stato del Messico e Oaxaca.

Rane: giornata mondiale :Save the frog day


Il 32% degli anfibi e' estinta o a rischio di estinzione,mentre il 42% e' in declino: domani 28 APRILE sara' la giornata mondiale (Save the frog day). Un evento per sensibilizzare sullo stato di questi vertebrati molto minacciati,secondo un'indagine dell'Unione internazionale per la conservazione della natura. Tra le molte cause di estinzione la scarsita' e l'inquinamento delle acque, il degrado e la scomparsa degli habitat, l'introduzione di specie aliene, il collezionismo e il riscaldamento globale.

domenica 26 aprile 2009

Chernobyl :Due esplosioni, una dietro l’altra, la notte del 26 aprile 1986

Legambiente: “Scorie, costi e sicurezza problemi tuttora irrisolti”. Le iniziative dell’associazione in occasione del Chernobyl Day europeo

Due esplosioni, una dietro l’altra, la notte del 26 aprile 1986 al reattore della quarta unità di CHERNOBYL. 11 miliardi di miliardi di Bequerel la radioattività rilasciata dalle esplosioni, un valore 30 miliardi di volte superiore alla dose massima utilizzata per terapie radiologiche di tumori, con 6 pompieri, 24 dipendenti e 31 liquidatori morti quasi subito per effetto delle radiazioni immediate e un numero difficilmente quantificabile di vittime per gli effetti a lungo termine di quelle assorbite. Dieci i giorni impiegati per spegnere gli incendi, 130 mila gli abitanti dei 76 villaggi evacuati nel raggio di 30 km dalla centrale. La centrale di CHernobyl ha cessato la sua attività il 15 dicembre del 2000, ma ancora oggi le conseguenze sono gravissime. Il fall-out radioattivo, infatti, ha interessato oltre 150mila chilometri quadrati di territorio tra Bielorussia, Ucraina e Russia, coinvolgendo più di 3 milioni di persone.

Sono alcuni numeri del più grande disastro nella storia del nucleare civile che Legambiente ricorda in occasione del ventitreesimo anniversario dell'incidente per non perdere la memoria e ribadire il suo NO ad un ritorno a produrre energia nucleare in Italia.

“A 23 anni dall’incidente di Chernobyl, il nucleare pone ancora gravi problemi di sicurezza - ha spiegato il responsabile scientifico di Legambiente Stefano Ciafani – non abbasserà affatto la bolletta energetica nazionale, non ridurrà la dipendenza italiana dall’estero e non ci permetterà di rispettare la scadenza europea del 2020 per la riduzione delle emissioni di gas serra prevista dall’accordo europeo 20-20-20. Se l’Italia decidesse di puntare, come intende fare il governo, sul nucleare, visto il costo ingentissimo dell’operazione, abbandonerebbe di fatto qualsiasi investimento alternativo sullo sviluppo di rinnovabili, tecnologie pulite ed efficienza energetica e rinuncerebbe alla costruzione di quel sistema imprenditoriale innovativo e diffuso in grado di competere sul mercato globale, che ad esempio in Germania occupa 250 mila lavoratori e su cui vuole puntare la nuova amministrazione USA”. Contro il piano del governo che prevede la costruzione delle prime nuove centrali entro il 2020, con l’obiettivo di produrre a regime il 25% dell’energia elettrica dal nucleare, Legambiente ha lanciato nell’ottobre scorso la campagna “Per il clima contro il nucleare” proponendo, tra le altre cose, alle amministrazioni locali di dichiarare il proprio territorio “sito denuclearizzato”, una raccolta firme “per un sistema energetico moderno, pulito, sicuro” e l’organizzazione di spettacoli, concerti e dibattiti sul tema.

“Perché non è del nucleare che l’Italia ha bisogno per rilanciare l’economia e risolvere la sua dipendenza dalle fossili - conclude Ciafani - ma di un mix di efficienza, risparmio energetico e fonti rinnovabili”.

“La situazione in Bielorussia è ancora oggi molto preoccupante – aggiunge Angelo Gentili, responsabile del Progetto Legambiente Solidarietà – mentre l’interesse della comunità internazionale viene meno ogni anno di più. Le popolazioni sono abbandonate a se stesse e non è sufficiente il lavoro di cooperazione che centinaia di associazioni e Ong, come la nostra, portano avanti da anni. Per questo continueremo nella nostra azione di solidarietà con azioni concrete ma anche iniziative che richiamino l’attenzione dell’opinione pubblica sul problema della sicurezza nucleare e sul dramma che stanno vivendo alcuni milioni di persone che vivono nelle zone contaminate di Bielorussia, Russia e Ucraina”.

TUtti i numeri di CHernobyl

2 esplosioni consequenziali la notte del 26 aprile 1986 al reattore della quarta unità di Cernobyl

11 miliardi di miliardi di Bequerel la radioattività rilasciata nelle esplosioni, 30 miliardi di volte superiore alla dose massima utilizzata per terapie radiologiche di tumori

10 giorni necessari per spegnere gli incendi

5.000 tonnellate di materiali vari(sabbia,boro, piombo, fosfati) versati sopra le macerie

dai 300mila a 800mila i liquidatori impiegati nel dopo incidente

50.000 gli abitanti della cittadina di Pripjat che vennero allontanati dalle loro case, dove non sono mai rientrati

130.000 gli abitanti dei 76 villaggi evacuati nel raggio di 30 km dalla centrale

6 i pompieri che intervennero subito per spegnere l’incendio e che morirono pochi giorni dopo per l’effetto delle radiazioni

24 i dipendenti morti tra il 26 aprile ed il 31 luglio per effetto delle radiazioni

31 i liquidatori morti poco tempo dopo per le dosi di radiazioni assorbite

4 i piloti di elicottero che morirono in volo sopra la centrale

1800 i casi di cancro alla tiroide censite dall’Aiea in bambini che all’epoca dell’incidente avevano un’età compresa tra i 0 e 14 anni

1,5 milioni di persone che vivono ancora oggi in aree con livelli di contaminazione superiori a 1 curie per chilometro quadrato

150mila i chilometri quadrati di territorio ancora contaminato

1.000 mq è l’estensione delle crepe sul sarcofago che racchiude i resti del reattore esploso

180 le tonnellate di combustibile che si stima siano ancora all’interno del reattore

100 metri in altezza e 260 metri di lunghezza la dimensione della nuova struttura che andrà a ricoprire l’attuale sarcofago e che avrà un costo stimato di oltre un miliardo di dollari.
Dal sito di Legambiente

sabato 25 aprile 2009

materiali da costruzione innovativi : la canapa e la marijuana


Appartenendo entrambe alla specie Cannabis sativa, la canapa e la marijuana si differenziano per i maggiori livelli di concentrazione del principio psicoattivo (il tetraidrocannabinolo), che fanno della seconda uno stupefacente. La distinzione non è sempre agevole, come è dimostrato dal fatto che solo tre anni fa due ricercatori statunitensi, presso l’Università del Minnesota, sono riusciti per primi a mettere a punto una tecnica fondata su marcatori genetici per separare inequivocabilmente le piante di canapa da quelle di marijuana. Il dettaglio deve essere sembrato trascurabile a Peter Walker, direttore del Centro di ricerca per i materiali da costruzione innovativi della britannica Università di Bath, convinto che un’edilizia eco-sostenibile passerà per la costruzione di case in canapa, le cui fibre saranno adeguatamente stabilizzate con un collante a base di calce. In vista del suo impiego in Gran Bretagna, un progetto di ricerca triennale verificherà le caratteristiche di questo nuovo e leggero materiale composito, soprattutto in termini di resistenza e durata, oltre che di efficienza energetica degli edifici che ne saranno ricavati. Le piante di canapa durante la loro crescita immagazzinano anidride carbonica, garantendo al materiale in questione un’impronta di carbonio assente, grazie alla combinazione con quella modesta della calce, che dispone inoltre di proprietà isolanti molto efficaci. Secondo Walker, la coltivazione della canapa recherà vantaggi economici e sociali alle economie rurali, aprendo nuovi mercati per agricoltori e aziende. Basterà infatti un’area simile a quella di un campo da rugby per fare crescere in quattro mesi abbastanza canapa per costruire la tipica casa con tre camere da letto, non meno solida di una tradizionale. Ammesso che il proprietario non provi a fumarsela.

Dalai Lama : A chi fa paura?

Dopo aver stabilizzato le sue relazioni con Taiwan, la Cina sta investendo le risorse diplomatiche per contrastare la causa filo-tibetana nella comunità internazionale
Cinquant'anni fa i tibetani insorsero in una lotta eroica, quantunque infruttuosa, contro il regime cinese. In seguito alla loro sconfitta il Dalai Lama, allora un giovane uomo, scappò in India e quello fu l'inizio del suo lungo esilio.

Circa un anno fa, alla vigilia delle Olimpiadi di Pechino, i tibetani si sono ribellati di nuovo, sfidando ancora la capitale cinese. La partecipata copertura televisiva da parte dei media occidentali dei tumulti a Lhasa, la capitale del Tibet, ha attivato una serie di dimostrazioni filo-tibetane in molti paesi. In coincidenza con tali eventi la Cina stava per dare inizio a una staffetta di alto profilo della torcia olimpica in Europa occidentale e in America del nord. Sfruttando questa opportunità, alcuni gruppi filo-tibetani hanno interrotto e disturbato il passaggio della torcia a Parigi e a Londra, e provocato un profondo imbarazzo per il governo cinese.

Messa di fronte al rischio di boicottaggi e proteste senza fine, Pechino ha acconsentito, seppur con riluttanza, a riprendere negoziati informali con i rappresentanti del Dalai Lama, ma al termine dei Giochi olimpici Pechino ha interrotto i colloqui che, per altro, non stavano facendo granché passi avanti. I rapporti tra Pechino e il Dalai Lama si sono ben presto deteriorati. La Cina ha ripreso quindi a criticare aspramente il Dalai Lama e, cosa ancor più importante, ha intensificato i suoi sforzi per isolarlo dalla comunità internazionale. Pechino ha applicato pressioni diplomatiche sui leader occidentali affinché non ricevessero il Dalai Lama in visita, una delle persone più venerate al mondo.

Il presidente francese Nikolas Sarkozy è stato duramente criticato dalla Cina per essersi incontrato con lui nell'autunno scorso. Le relazioni sino-francesi si sono pertanto raffreddate, finché al Summit del G20 di Londra, Parigi non ha ceduto a Pechino, impegnandosi ufficialmente a non appoggiare
l'indipendenza tibetana. A marzo, la Cina ha convinto il Sudafrica a negare il visto al Dalai Lama che avrebbe dovuto partecipare a una conferenza internazionale.

Anche le pressioni sull'approccio della 'via di mezzo' promossa dal Dalai Lama nei confronti della Cina stanno facendosi più forti. Questa politica si ripropone di perseguire un'autentica autonomia per il Tibet, ma non l'indipendenza. Se le posizioni moderate del Dalai Lama gli sono valse il forte appoggio internazionale, non gli sono tuttavia servite a ottenere concessione alcuna dalla Cina, che crede che l''autonomia' sia una semplice copertura dell'indipendenza.

La scarsa efficacia della 'via di mezzo' ha iniziato a indirizzare alcuni tibetani, che chiedono strategie più incisive e di aperto scontro con la Cina, verso posizioni radicali. Rispondendo in parte a questa specifica percezione, il Dalai Lama ha da qualche tempo iniziato a inasprire le proprie dichiarazioni: in un discorso che ha tenuto a marzo ha definito il Tibet sotto il regime cinese 'l'inferno in Terra'.

La situazione appare preoccupante per il Dalai Lama e i suoi sostenitori in Occidente. Avendo stabilizzato le sue relazioni con Taiwan, la Cina apparentemente sta investendo tutte le proprie risorse diplomatiche per contrastare la causa filo-tibetana nella comunità internazionale. In Tibet Pechino ha intensificato le misure di sicurezza volte a soffocare le proteste e le manifestazioni anti-cinesi. Nella ricorrenza del cinquantesimo anniversario della rivolta tibetana, la Cina ha letteralmente chiuso e isolato il Tibet e impedito dimostrazioni come quelle dello scorso anno.

Nessuno dei leader occidentali, occupati e preoccupati per la crisi economica in continuo peggioramento, prova il desiderio di schierarsi al fianco del Tibet: di conseguenza oggi la Cina pare senza dubbio avere la meglio sul Tibet.

Sul lungo periodo, tuttavia, la Cina potrebbe vincere una battaglia, ma perdere la guerra. I tibetani difficilmente si lasceranno domare e sottomettere: dopo aver trascorso gli ultimi cinquant'anni a cercare senza successo di annettere il Tibet, la Cina dovrebbe ormai sapere che, continuando così, non riuscirà a conquistare le menti e i cuori dei tibetani.
MINXIN PEI

Pechino si prepara a non ricordare Tiananmen


L’anniversario di Tiananmen (del 4 giugno 1989)è sempre più vicino, e Pechino fa di tutto per non lasciarsi cogliere impreparata da chi potrebbe voler fare luce su una delle pagine più oscure del passato del regime. Da mesi sono in tanti a vociferare che il prossimo quattro giugno qualcosa succederà, e per evitare che questi presentimenti vengano confermati il Partito può muoversi solo in due direzioni: aumentare i controlli nel Paese e stroncare sul nascere il passaparola inasprendo i controlli sui mass media.

È in quest’ottica che va inquadrato l’annuncio del ripristino delle misure antiterrorismo in vigore nel periodo olimpico nell’aeroporto della capitale. I tre terminal di Pechino hanno già ricominciato ad essere guardati a vista da agenti speciali dotati di mitra e cani poliziotto. A sentire il responsabile per la sicurezza aeroportuale, alla luce dei problemi di sicurezza che potrebbero verificarsi nel Paese nei prossimi due mesi, questi agenti sono gli unici in grado di tutelate l’incolumità di chi transita da Pechino. Ancora, speciali apparecchiature a raggi X verranno regolarmente utilizzate per verificare che le automobili parcheggiate nei pressi dello scalo e i bagagli dei passeggeri non contengano esplosivi e sostanze stupefacenti.

Come previsto anche la stampa è stata presa di mira. Le misure di controllo e le sanzioni approvate negli ultmi mesi non sarebbero infatti riuscite, a sentire il massimo organo cinese di censura sui media, la General Administration of Press and Publication, a eliminare la piaga della diffusione di “notizie false”. Per risolvere definitivamente il problema, l’ufficio governativo incaricato di monitorare la veridicità degli articoli che circolano sulla stampa in Cina ha annunciato che da oggi chi pubblicherà notizie false sarà ritenuto il principale responsabile del reato e costretto a presentare scuse pubbliche, mentre i giornalisti scorretti rischieranno di essere radiati dalla professione. In realtà, quello che si chiede ai cronisti cinesi è di raccontare solo le notizie divulgate dalle agenzie di stampa nazionali, indipendentemente dal fatto che si voglia descrivere un episodio di politica estera, interna o scrivere un commento economico. D’altronde, non va dimenticato che per il Partito i media non devono informare, ma collaborare con le autorità al consolidamento della “società armoniosa”.

i microbi più «estremi»


Vivono da 1,5 milioni di anni sotto i ghiacci dell'Antartide

È stata scoperta una colonia di microbi che vive in totale isolamento e in condizioni estreme da 1,5 milioni di anni sotto i ghiacci dell'Antartide.
La scoperta, annunciata su Science da un gruppo di ricercatori guidati dall'università di Harvard e dal Dartmouth College, ha importanti implicazioni per la ricerca della vita sugli altri pianeti del sistema solare perchè dimostra che essa può resistere anche in condizioni finora considerate impossibili per qualsiasi organismo.
MARE SEPOLTO - I microrganismi sono stati scoperti in una riserva di acqua salata simile all'acqua di mare sepolta sotto i ghiacci del ghiacciaio Taylor, famoso per la presenza delle cosiddette «Cascate di sangue», corsi d'acqua di colore rossastro a causa della presenza di minerali di ferro e zolfo. Le condizioni di buio, freddo e scarsità di ossigeno sono così rigide che erano considerate finora assolutamente ostili alla vita. I microbi sono molto simili ad alcune specie che vivono negli ambienti marini e si pensa che la colonia che ora vive sotto il ghiaccio vivesse nelle acque antartiche quando queste erano più calde e si è poi straordinariamente adattata alla nuova condizione

G8 sull'ambiente a Siracusa Patto per seppellire CO2


Firmano Italia e Australia. Si cerca l’accordo per il Sud del mondo

L’agenzia per l’energia: se non si interviene, più 6 gradi nel 2030

SIRACUSA 23 aprile 2009Il clima sta cambiando. Ma non è una fra­se così, da buttare lì in ascen­sore. È una spada di Damocle sopra la nostra testa. E il rap­porto dell’Oxfam, una Ong in­ternazionale, lancia l’allarme: «Nel 2015 potrebbero essere 375 milioni le persone colpite ogni anno da calamità legate al cambiamento climatico, ol­tre il 50 per cento in più ri­spetto ad oggi». Benvenuti al G8 dell’ambiente di Siracusa, qui dove per tre giorni i gran­di del pianeta sono seduti at­torno a un tavolo per cercare le cure per la Terra.

«Se continuiamo così en­tro il 2030 le emissioni di C02 aumenteranno del 45% e ci sa­rà un aumento globale di tem­peratura di 6 gradi», avverte Nobuo Tanaka, responsabile dell’agenzia internazionale dell’energia. Già, per questo bisogna correre ai ripari.

Per questo Stefania Presti­giacomo, nostro ministro del­l’Ambiente, da padrona di ca­sa lancia un appello ai gover­ni del mondo: «Bisogna orien­tare i piani energetici a favore delle nuove tecnologie. Una rivoluzione verde che costa molto: dall’1 al 3 per cento del Pil mondiale, da qui al 2050».

Si lavora per questo, qui a Siracusa. Per trovare un accor­do tra i grandi del pianeta in vista della riunione Onu di Copenaghen in dicembre, ma soprattutto per tendere una mano ai Paesi del Sud del mondo: sono loro che da qui al 2030 saranno responsabili per l’87% della domanda di energia. Nei Paesi Ocse que­sta crescita è limitata ad appe­na 1,1% l’anno, in media.

Ci si è messa la crisi ad aiu­tare l’ambiente. Per capire: in Italia dal 2007 anche per effet­to della crisi l’emissione di anidride carbonica è diminui­ta di circa l’1% l’anno. «Ma c'è molto da lavorare in questo senso», spiega Corrado Clini, il direttore generale del mini­stero dell’Ambiente ricordan­do come, comunque, anche la crisi economica dell’Urss del 1990 segnò una forte ridu­zione di CO2. «Bisogna costruire oltre 18 mila turbine eoliche, 300 cen­trali solari e 20 reattori nucle­ari l’anno per poter ottenere il nostro risultato, ovvero la diminuzione di 8,3 gigatoni di Co2 entro il 2030», spiega Tanaka aggiungendo che tut­to questo ci costerà 15 trilio­ni di dollari.

Nel frattempo il ministro Prestigiacomo e l’Enel hanno firmato un accordo con l’Au­stralia per le tecnologie sullo stoccaggio dell’anidride car­bonica, una ricerca che ha avuto un finanziamento di 100 milioni di euro dall’Unio­ne europea. E sempre in tema di riduzione di Co2 Aldo Fu­magalli, del direttivo di Con­findustria, rilancia: «Le fonti rinnovabili sono molto im­portanti, ma non dimentichia­mo l’efficienza energetica. Co­struire 8.500 megawatt di fo­tovoltaico costa 50 miliardi in 12 anni. Ma si può ottene­re l’equivalente di risparmio energetico sostituendo il 10% dei motori elettrici, con il 10% della spesa».

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