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sabato 25 aprile 2009

materiali da costruzione innovativi : la canapa e la marijuana


Appartenendo entrambe alla specie Cannabis sativa, la canapa e la marijuana si differenziano per i maggiori livelli di concentrazione del principio psicoattivo (il tetraidrocannabinolo), che fanno della seconda uno stupefacente. La distinzione non è sempre agevole, come è dimostrato dal fatto che solo tre anni fa due ricercatori statunitensi, presso l’Università del Minnesota, sono riusciti per primi a mettere a punto una tecnica fondata su marcatori genetici per separare inequivocabilmente le piante di canapa da quelle di marijuana. Il dettaglio deve essere sembrato trascurabile a Peter Walker, direttore del Centro di ricerca per i materiali da costruzione innovativi della britannica Università di Bath, convinto che un’edilizia eco-sostenibile passerà per la costruzione di case in canapa, le cui fibre saranno adeguatamente stabilizzate con un collante a base di calce. In vista del suo impiego in Gran Bretagna, un progetto di ricerca triennale verificherà le caratteristiche di questo nuovo e leggero materiale composito, soprattutto in termini di resistenza e durata, oltre che di efficienza energetica degli edifici che ne saranno ricavati. Le piante di canapa durante la loro crescita immagazzinano anidride carbonica, garantendo al materiale in questione un’impronta di carbonio assente, grazie alla combinazione con quella modesta della calce, che dispone inoltre di proprietà isolanti molto efficaci. Secondo Walker, la coltivazione della canapa recherà vantaggi economici e sociali alle economie rurali, aprendo nuovi mercati per agricoltori e aziende. Basterà infatti un’area simile a quella di un campo da rugby per fare crescere in quattro mesi abbastanza canapa per costruire la tipica casa con tre camere da letto, non meno solida di una tradizionale. Ammesso che il proprietario non provi a fumarsela.

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